Roma, 17 aprile 2012 - Il ddl sul pareggio di bilancio in Costituzione ha avuto il via libera definitivo dall’aula del Senato con i due terzi degli aventi diritto (cioè 214 su 321) necessari per evitare il ricorso al referendum confermativo. I sì sono stati 235, i no 11, gli astenuti 34.
Hanno votato contro la Lega e l’Idv, si è astenuta Coesione Nazionale, a favore tutti gli altri gruppi. In dissenso dai rispettivi gruppi, Mario Baldassarri (Terzo Polo) che non ha partecipato al voto; Mauro Cutrufo (Pdl) e Massimo Garavaglia (Lega) che si sono astenuti.
IL NUOVO ART. 81 DELLA COSTITUZIONE - Il nuovo articolo 81 della Costituzione afferma che “lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all’indebitamento - si legge nella nuova formulazione dell’articolo 81 - è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali” tra le quali sono incluse “gravi recessioni economiche, crisi finanziarie, gravi calamità naturali’”.
Previsto poi che “ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri, provvede ai mezzi per farvi fronte”. La riforma dell’articolo 81 prevede, con una legge di attuazione, “l’istituzione presso le Camere di un organismo indipendente al quale attribuire compiti di analisi e veritica degli andamenti di finanza pubblica e di valutazione dell’osservanza delle regole di bilancio”. La riforma prevede infine che “le Camere esercitano la funzione di controllo sulla finanza pubblica con particolare riferimento all’equilibrio tra entrate e spese nonche’ alla qualita’ e all’efficacia della spesa delle pubbliche amministrazioni”. La legge costituzionale si applica a decorrere dall’esercizio finanziario relativo all’anno 2014.
MONTI: IO C'ERO - “Era un voto importante, bisognava esserci e io c’ero”. Cosi’ il premier Mario Monti, lasciando il Senato, dopo aver partecipato al voto in aula sulla legge che istituisce il pareggio di bilancio in Costituzione.
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