Roma, 19 dicembre 2010 - E' morto Tommaso Padoa Schioppa, ex ministro dell'Economia. Aveva 70 anni. Il decesso avvenuto ieri sera a Roma per un arresto cardiaco. Padoa Schioppa stava partecipando ad una cena organizzata a Palazzo Sacchetti, in via Giulia, dove aveva riunito un centinaio di amici. Verso le 21 ha avuto un malore ed è stato portato all'ospedale Santo Spirito in Sassi dove è deceduto. Economista, ricevette l'incarico di ministro dell'Economia e delle Finanze nel 2006 sotto il secondo governo Prodi. In passato aveva ricoperto il ruolo di membro del Board della Banca Centrale Europea. Recentemente era stato nominato nel Consiglio di Amministrazione del gruppo Fiat. 

CHI ERA - Nato a Belluno il 23 luglio 1940 da una famiglia dell'alta borghesia, Padoa Schioppa si laurea in economia all'Università Bocconi nel 1966, quattro anni dopo consegue il master, sempre in economia, al prestigioso Massachusettes Institute of Technology di Boston. Ricopre la carica di direttore generale per l'economia e la finanza della Comunità economica europea (1978-1983); è vicedirettore generale della Banca d'Italia (1984-1997); diventa poi presidente della Consob (1997 -1998). A giugno del 1998 si trasferisce a Francoforte e tiene a battesimo la neonata Banca Centrale Europea, entrando a far parte del consiglio assieme a altri cinque membri, in cui rimane fino al 2006.  In questa veste è stato un sostenitore della moneta unica nonché il primo a definire l'Euro "una moneta senza uno stato". Proprio tre giorni fa di Padoa Schioppa si era parlato perché era entrato a far parte del Cda di Fiat Industrial, la nuova società nella quale dal primo gennaio confluiranno le attività del gruppo torinese relative a veicoli industriali e macchine agricole, separate da quelle dell'auto. Nel consiglio di amministrazione oltre a lui, l'amministratore delegato delle Generali, Giovanni Perissinotto e - per la prima volta - anche un cinese, John Zhao, vicepresidente della Lenovo, la società che ha acquisito la divisione Personal Computer di Ibm.

LA CARICA DI MINISTRO - Padoa Schioppa ricoprì l'incarico di ministro dell'Economia e delle Finanze tra il maggio del 2006 al 2008 nel secondo governo Prodi. Fu responsabile del varo della Finanziaria 2007 da 33,8 miliardi.

Fu lui a coniare i termini "tesoretto" per l'extra gettito fiscale nelle casse pubbliche dovuto alle entrate fiscali non previste e al successo della lotta all'evasione, nonché "bamboccioni" per i giovani che restano a lungo a casa con i genitori, ed espressioni come le "tasse bellissime da pagare". Sul piano pratico aveva raddrizzato i conti pubblici, piegando il deficit sotto il 2% e introducendo criteri rigidi per la spesa sanitaria.

PRODI - ''Sono sconvolto e addolorato''. Questa la prima reazione di Romano Prodi, appresa la notizia della morte di Tommaso Padoa-Schioppa. L'ex presidente del Consiglio, che oggi si trova a Bologna, è stato avvertito telefonicamente da uno degli invitati alla cena organizzata ieri sera a Roma dall'ex ministro dell'Economia, ''un amico'', una delle persone a cui era ''più legato'', ha aggiunto ancora Prodi. Il professore era stato invitato da Padoa Schioppa alla cena di palazzo Sacchetti, insieme a tanti altri amici, ma per altri improrogabili impegni non ha potuto parteciparvi.

NAPOLITANO - “Partecipo con indicibile turbamento e tristezza al dolore dei famigliari e al più generale cordoglio per l’improvvisa scomparsa di Tommaso Padoa Schioppa”, scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato ala famiglia.
“E’ stato un grande servitore dello Stato e dell’interesse pubblico, che nell’esercizio di tutte le alte funzioni cui è stato chiamato in Italia e in Europa ha lasciato l’impronta del suo eccezionale talento, della sua preziosa professionalità, della sua passione civile e della sua integrità personale. E’ stato tra coloro che hanno saputo tradurre l’ideale europeistico in analisi e progetti sapienti e concreti, dando in particolare un contributo incancellabile alla nascita dell’Euro e alla costruzione dell’Eurozona. L’Italia - sottolinea Napolitano - perde con Tommaso Padoa Schioppa una personalità tra le più preparate, colte e fini su cui ha potuto contare negli ultimi decenni; che ho potuto anch’io conoscere e apprezzare sempre meglio stabilendo con lui un rapporto di profonda stima, vicinanza e fiducia”.