{{IMG_SX}}ROMA, 30 novembre 2008 - ‘’Essere qui per me e’ un onore...’’. ’’Ma si figuri’’, risponde il conduttore. ‘’Adesso sono io quello piu’ in difficolta’’’, è la replica. E’ un duetto l’inizio dell’intervento di Massimo D’Alema a ‘’Crozza Italia’’. Più in concreto, l’ ex premier ha sembra tendere la mano a Veltroni: "Ha una responsabilità difficile e va aiutato. È necessario vedere insieme come fare".

Ma al di là del siparietto a La7, le prime dichiarazioni pubbliche di Massimo D’ Alema dopo diversi giorni in cui la stampa ha riferito di un nuovo scontro interno tra l’ ex premier e il leader del Pd Walter Veltroni conquistano le pagine di cronaca politica dei grandi quotidiani. ‘Un mio ruolo di guida nel Pd non è all’ ordine delle cose. Non è prevedibile nè ragionevole. E tantomeno si tratta di un’ evoluzione che auspico. Ma se qualcuno pretende di mettermi zitto, questo nò ha affermato il presidente della Fondazione Italianieuropei.


"Massimo D’ Alema - sottolinea il Corriere della Sera - sgombra il campo da dubbi riguardo alle sue ambizioni. Ma nello stesso tempo non nega la necessità di un chiarimento".  Repubblica sostiene che il dibattito dentro il partito "E' un botta e risposta ormai serrato nell’ eterno duello dalemiani-veltroniani in attesa del chiarimento in direzione, il 19 dicembre".

E sottolinea che sul tavolo c’ è anche ‘il nodo della collocazione in Europa del Pd e ora anche quello di un coordinamento del partito del Nord’.

 

Con Crozza D’Alema parla del partito, delle difficolta’ di Veltroni, ma anche dei sogni del passato e di quelli del futuro, di una nuova sinistra e di una classe dirigente giovane in grado di guidare il paese. Un D’Alema, insomma, ben diverso dal ‘’lato oscuro del Pd’’, la definizione che Crozza - in stile jedi di ‘star wars’ - aveva dato nel prologo dell’intervista.


Quanto al 'divieto' di Berlusconi di andare da Crozza, D'Alema spiega: "Mi sono sentito obbligato a venire’’. Ma poi è costretto a sorridere e a incassare quando gli viene consegnato un cestino pieno di ‘’pizzini’’ di Latorre rimasti a La7, con Crozza che osserva, tagliente: ‘’Con un braccio destro cosi’ non e’ meglio essere monchi?’’.


"Berlusconi dice che lei e’ il piu’ intelligente a sinistra, ma anche il piu’ comunista...", incalza il comico-conduttore.  ‘’Sulla prima affermazione non posso esprimermi - ribatte D’Alema - sulla seconda non ha tutti i torti’’.

 

Parlando un po' più sul serio D’Alema ricorda che Craxi e lui sono stati gli unici esponenti di sinistra a guidare il Paese: un po’ ‘’per la natura conservatrice del paese’’, un po’ ‘’per i limiti della sinistra’’.
Certo, oggi, la politica e’ meno credibile, e’ divenuta ‘Casta’ (in studio c’e’ Stella): ‘’La politica, contando sempre meno e’ diventata ipertrofica: c’e’ n’e’ tanta ma ha perso di qualita’’’.

 
Buffo il collegamento con un Crozza-Veltroni dall'Isola dei famosi: il falso Walter sfida Massimo ad andare in Honduras a contendersi la segreteria in una gara a chi rompe piu’ noci di cocco... 

 

Quanto poi alla domanda clou: fara’ il segretario? D'Alema risponde:  ‘’Non ne ho nessuna intenzione. L’ho gia detto, non voglio incarichi di rilievo. Credo che Veltroni abbia un compito difficile, dobbiamo aiutarlo a ridare forza al progetto. Abbiamo di fronte delle difficoltà. E’ assurdo ricondurre tutto a miei complotti. Io voglio dare una mano. A questo punto, il giorno in cui ci sara’ bisogno di trovare un nuovo leader credo che debba essere di un’altra generazione’’.


A Crozza che definisce una sciocchezza quella della scalata Unipol, D’Alema risponde con un secco ‘’no’’: ‘’Che il movimento cooperativo avesse una banca per farne strumento di sviluppo e’ un fatto positivo’’. ‘’La politica e’ fatta anche di questo, di lotta per il potere, di mutamenti di rapporti di forza’’, sottolinea.

 

BINDI: NE' CON D’ALEMA NÉ CON VELTRONI

 Rosy Bindi è salomonica nella sua intervista a Repubblica, circa la possibilità di stare con l’uno o con l’altro. “Con nessuno dei due. Sono leale - spiega - al segretario del mio partito che si chiama Veltroni e ho grande stima di D’Alema. Non mi si può chiedere di più. Sono laica - sottolinea - nei confronti della fede, figuriamoci nei confronti di Walter e Massimo”.


La prossima direzione nazionale del 19 dicembre, conferma, si concluderà con un voto. “Ma nessuno si metta in testa una resa dei conti - sottolinea - perché non sarebbe un chiarimento autentico. La situazione è talmente difficile e il progetto così impegnativo che c’è bisogno di una ricerca vera sulle questioni programmatiche. E di valorizzare - prosegue - una classe dirigente che sul territorio esiste ma viene oscurata da un gruppo dirigente romano, o peggio ‘romano de’ Roma’, che non va bene per un partito nazionale. Ci sono dei problemi al Nord, ce ne sono altri al Centro dove l’eredità Pci-Pds-Ds può compromettere il partito plurale, ce ne sono altri ancora al Sud, dove abbiamo perso le elezioni. Ma non dimentichiamo - aggiunge - che noi governiamo ancora in 15 regioni e abbiamo centinaia di amministratori locali”.