{{IMG_SX}}Levico (Trento), 21 giugno 2008 - Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, viene contestato e fischiato alla Festa della Cisl; perde le staffe e reagisce con un vaff... all'indirizzo dei contestatori. Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, tenta di riportare il dibattito nei binari di una normale dialettica e viene contestato pure lui. Bonanni cerca di uscire dall'imbarazzo spiegando che "fare così non è da Cisl", aggiungendo di avere "il sospetto che chi fischia non è della Cisl".

 

Toni accesi nel parco delle terme di Levico, in provincia di Trento. Il ministro Sacconi stava parlando dei rapporti tra maggioranza e opposizione, sostenendo che "si devono mettere in moto meccanismi di responsabilizzazione. Dovremmo però fingere di non vedere che con una mano si dialoga e con l'altra si ricorre all'arma di una giustizia politicizzata?". A quel punto sono partiti i fischi. E Sacconi si è scaldato: "Noi vogliamo governare, abbiamo avuto un mandato per questo". Poi sussurra, abbassando per un attimo il microfono, un vaff..., che comunque arriva in platea.

 

Successivamente, dal palco Sacconi fa marcia indietro affermando di non aver mai pronunciato il vaff... "Siamo arrivati al punto, nella logica in cui alcuni pensano di fare informazione, di interpretare il mio labiale - ha detto Sacconi - non ho mai pronunciato quella parola che sento circolare".

 

Bonanni ha faticato non poco per riportare tutti alla calma. "Vorrei dire a qualche buon amico che la Cisl unisce - ha dichiarato - non fischia. Ma non credo tu sia della Cisl - rivolgendosi in particolare a una persona in platea che continuava a contestare - ti prego di stare zitto e di non fischiare più". Ambienti della Cisl hanno riferito che i contestatori erano una ventina, probabilmente a loro dire supporter di Antonio Di Pietro che parteciperà più tardi a una tavola rotonda.