{{IMG_SX}}Roma, 19 giugno 2008 - Via libera dell'Aula del Senato al superdecreto Alitalia che contiene il prestito-ponte da 300 milioni di euro, la trasformazione del prestito in patrimonio e le deroghe alle procedure di privatizzazione. I voti a favore sono stati 154, i contrari 119 e gli astenuti 7. Il provvedimento, in terza lettura, viene così convertito in legge.

Il decreto, varato a fine aprile dal governo Prodi in accordo con l'attuale maggioranza di centrodestra, concede un prestito-ponte di 300 milioni che dev'essere rimborsato entro il 31 dicembre prossimo.


Approvato dal Senato nella versione originaria, con l'emendamento approvato in commissione trasporti della Camera e confermato dall'aula il provvedimento si è arricchito di due ulteriori misure introdotte in decreti successivi varati dal governo Berlusconi.

 


In particolare, è stato inserito l'articolo 4
del decreto legge fiscale sull'Ici (del 27 maggio) che consente di trasformare il prestito in patrimonio netto della compagnia in caso di riduzione del capitale sotto il minimo.
L'altro 'trapianto' riguarda l'articolo 1 del decreto legge sul monitoraggio della spesa (del 3 giugno) che prevede alcune deroghe alla legge 474 del '94 sulle privatizzazioni, nonchè la nomina di un advisor, individuato in una delibera del consiglio dei ministri in intesa Sanpaolo.
Tra le novità viene prevista una sospensione degli obblighi informativi al mercato, scelta che ha indotto la Consob a sospendere il titolo in Borsa.

Il Pd, che nel primo passaggio a Palazzo Madama aveva votato a favore del decreto, che era ancora nel testo varato dal governo di centrosinistra, oggi, in seguito alle modifiche inserite dal centrodestra, ha votato contro, come già aveva fatto alla Camera.

Sul prestito la commissione europea la settimana scorsa ha aperto una procedura per verificare se le misure in favore della compagnia di bandiera rispettano le norme comunitarie contro gli aiuti di stato ed è in attesa delle controdeduzioni del governo.