{{IMG_SX}}Roma, 18 giugno 2008 - Con un consiglio dei ministri record, durato poco più di mezz'ora, il nuovo governo Berlusconi ha varato la prima manovra economica triennale da circa 35 miliardi (13,1 miliardi nel 2009). Un provvedimento discusso in Cdm appena 9 minuti e spalmato su un disegno di legge e un decreto legge, con l'obiettivo di un via libera parlamentare l'estate.

 

Due testi di circa 100 articoli, con misure per la stabilizzazione dei conti pubblici nel 2011 e interventi per rilanciare lo sviluppo: dal nucleare alla riforma del processo civile, dalle liberalizzazioni alla riduzione dei vincoli per il mercato del lavoro. E, a sorpresa, è spuntato anche un fondo per sostenere anziani e persone più deboli, attraverso carte prepagate, negli acquisti di prodotti alimentari e per accedere a sconti sulle bollette energetiche.

 

E se non sono state messe "le mani nelle tasche degli italiani", ha rivendicato il premier Silvio Berlusconi, c'è stato un "relativo aumento del prelievo fiscale nel settore bancario, assicurativo e petrolifero", prelievo che avrà una "destinazione sociale". Al paese, ha aggiunto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, "chiediamo a tutti di fare un piccolo passo indietro per fare tutti un grande passo avanti. Abbiamo un deficit al 2,5% e una crescita allo 0,5%", e - dato il "vincolo ineludibile" del pareggio di bilancio nel 2011 - "non abbiamo alternative a interventi di riduzione della spesa".

 

La stretta fiscale sui petrolieri (la cosiddetta Robin Hood tax), ha spiegato Tremonti, consisterà in un'addizionale speciale del 33% sull'Ires, in norme su rivalutazione delle scorte ed entità dei diritti minerari e altri interventi più tecnici. "Il governo Prodi - ha sottolineato - aveva fatto un regalo al sistema delle società portando l'addizionale dal 33% al 27%. Noi abbiamo deciso di ritirare questa agevolazione graziosa" alle compagnie petrolifere.

 

L'esecutivo infatti ritiene il settore "capace di contribuire al sacrificio comune a beneficio di chi ne ha bisogno" e se qualche petroliere si lamenta per il giro di vite, come la famiglia Moratti, vuol dire che "ridurranno un po' l'ingaggio a Mourinho, tanto l'Inter è sempre forte".

 

Parte delle risorse ottenute dalla Robin tax e dall'inasprimento fiscale su banche e assicurazioni saranno destinati quindi al sociale e, in particolare, il governo ha previsto un fondo per aiutare anziani e persone più deboli. Si sta lavorando, ha detto Tremonti, a convenzioni con le Poste e la grande distribuzione per creare delle carte prepagate necessarie all'acquisto ("in assoluta riservatezza") di prodotti alimentari e ad accedere a sconti sulle bollette. "È solo un inizio - ha sottolineato il ministro - ma è meglio che niente".

 

È una manovra che - ha evidenziato Tremonti - tra Dpef, ddl e dl "marca una discontinuità rispetto alle Finanziarie precedenti", caratterizzate da "lunghe discussioni in consiglio dei ministri e testi finali sterminati. Si tratta di un testo non limitato al 2009 ma esteso al triennio 2009-2011, la novità assoluta del prodotto che abbiamo fabbricato in questo mese". Il testo è "più o meno di 100 articoli" e dopo un confronto preventivo nell'ultimo mese con gli altri ministri economici "la discussione in consiglio dei ministri è durata davvero molto poco: io ho contato 9 minuti e mezzo. Ora pensiamo di avere l'approvazione finale del Parlamento entro l'estate".

 

E se per il Comune di Roma alla fine sono state trovate le risorse, con un prestito straordinario di 500 milioni per affrontare il risanamento dei conti comunali, resta il rebus della reintroduzione del ticket sanitario dal 2009, misura collegata ai tagli sulle Regioni e a cui i governatori hanno espresso durissima contrarietà. A settembre, poi, ha concluso Tremonti, comincerà il percorso per arrivare alla "vera riforma della finanza pubblica, il federalismo fiscale".

 

'NO AI TAGLI

Critiche ai tagli alla spesa sono arrivati anche oggi dalle regioni che hanno riunito questa mattina nuovamente il loro 'parlamentinò, al punto che si è decisa una sospensione tecnica per consentire al presidente della Conferenza, Vasco Errani, di recarsi a Palazzo Chigi con l'intenzione di chiedere un incontro con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e con il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.

 

Sempre stamane il governo ha illustrato la manovra ai sindacati. "Anche il sindacato sa che la situazione dei conti pubblici è difficile. Ma i tagli alla spesa non devono avere ripercussioni sugli enti locali tali da costringerli ad aumentare le tasse" ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, commentando la proposta dal Governo.

 

"È giusto - ha aggiunto Bonanni - intervenire su banche, assicurazioni e petrolieri. Ma deve essere visibile che le risorse in più che si recuperano vengano trasferite e redistribuite attraverso maggiori detrazioni alle persone che sono più in difficoltà come i lavoratori dipendenti e i pensionati. Dovete fare pagare le tasse a tutti".

 

Positivo invece il giudizio di Confindustria sul'impianto complessivo della manovra espresso dal numero due Alberto Bombassei. Mentre la presidente Emma Marcegaglia, ha bocciato la Robin Tax esprimendo la sua solidarietà ai petrolieri. "È evidente che siamo contrari a ogni forma di aumento della tassazione in un Paese che ha già le tasse più alte di Europa" ha detto. Il settore petrolifero, ha aggiunto, "è assolutamente strategico".

 

Positivo anche il giudizio degli artigiani e dei commercianti: "Sono anni - ha detto ha detto il presidente di Confesercenti marco Venturi - che diciamo che occorre agire sul lato della spesa e non con nuove tasse".

 

E se per il Comune di Roma alla fine sono state trovate le risorse, con un prestito straordinario di 500 milioni per affrontare il risanamento dei conti comunali, resta il rebus della reintroduzione del ticket sanitario dal 2009, misura collegata ai tagli sulle Regioni e a cui i governatori hanno espresso durissima contrarietà. A settembre, poi, ha concluso Tremonti, comincerà il percorso per arrivare alla "vera riforma della finanza pubblica, il federalismo fiscale".