{{IMG_SX}}RENATO, cuor di leone. Dopo le crociate contro i fannulloni e le consulenze d’oro, il ministro per la Funzione pubblica, Renato Brunetta, lancerà nei prossimi giorni la terza offensiva: stavolta saranno presi di mira — e la notizia è un’anteprima assoluta — i distacchi sindacali concessi a piene mani nella Pubblica Amministrazione (e non solo). In appena un mese, il combattivo censore degli sprechi all’italiana, ha dunque messo molta carne al fuoco, più di quanto abbiano fatto i suoi predecessori. Sarà perché Brunetta è veneto come lo Stella che ha dichiarato guerra alla Casta; sarà perché il buon vino (dice scherzosamente lui stesso), sta nella botte piccola; sarà perché ha conosciuto da piccolo la povertà (vendeva con il padre le gondoline di vetro ai turisti di Venezia come souvenir) e, quindi, non ama da sempre le spese pazze, ma Brunetta sta davvero bruciando le tappe. E avverte: ho ancora tante cartucce da sparare.


Ovviamente, non sarà facile smantellare quello che definisce un ‘mostro burocratico’. Ma le premesse di un successo, questa volta, ci sono tutte anche perché i vari filoni della battaglia in corso sono facce dello stesso problema. Le consulenze facili, che ci costano due miliardi di euro l’anno, sono infatti legate ad una Pubblica Amministrazione inefficiente e ugualmente costosa per colpa di quei fannulloni che finiscono per condizionare i ‘Monsié Travet’ che, invece, vorrebbero lavorare.Insomma, il cittadino medio subisce il danno e la beffa: deve pagare un servizio pessimo ed è quindi costretto a sborsare il doppio per la semplice ragione che alcuni politici, ancora legati agli abusi clientelistici della Prima Repubblica, appaltano all’esterno quelle attività che, in una situazione normale, sarebbero state affidate alla macchina statale. Una macchina statale che, almeno in teoria, ha i mezzi e le competenze per farle bene. Se il governo taglierà tali consulenze, oltre a risparmiare una bella cifra (almeno un miliardo di euro l’anno), finirà per costringere a lavorare anche i meno fannulloni che, forse, non aspettano altro.

 

E PER i recidivi? C’è una sola strada, come in qualsiasi Paese civile di questo mondo: licenziare, licenziare, licenziare. Anche perché i lavativi ad oltranza non avranno più una tutela sindacale (ecco la terza faccia del problema) che permette qualsiasi impunità. Non è un caso che Brunetta abbia deciso — senza voler criminalizzare l’intera categoria degli Epifani — di dare un giro di vite ai distacchi sindacali che, in certi casi, vengono concessi con troppa facilità, finendo così per alimentare l’esercito di fannulloni, cioé la vera palla al piede dell’azienda pubblica italiana. Assisteremo a manifestazioni sindacali di piazza e a scioperi a raffica contro lo Stato padrone e seviziatore, ma è un film già visto che ha stancato quasi tutti. Sono gli italiani, al di là dell’appartenenza politica, che ora chiedono con forza di pagare il giusto per un servizio giusto.