{{IMG_SX}}Singapore, 13 giugno 2008 - Il muro dell'Opec, che stando al suo presidente Chakib Khelil non intende prendere decisioni su un eventuale aumento della produzione di greggio prima della riunione in programma a settembre, si incrina. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, ha incontrato ieri il sovrano (nella foto) e il ministro del Petrolio sauditi ed è ripartito da Gedda con un primo risultato: l'Arabia aumenterà la produzione da luglio. E una promessa: intende agire perchè il prezzo del greggio (la settimana sui mercati dei futures di New York e di Londra si è chiusa con il barile poco sotto i 135 dollari, dopo il record di 139 della precedente) torni 'a livelli appropriati'.

 

La risposta positiva dell'Arabia Saudita al segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon è stata immediata e favorisce il calo del prezzo del petrolio. Nel dopomercato elettronico che fa riferimento al Nymex, la Borsa merci di New York, a mezzogiorno a Singapore il greggio per consegna a luglio è stato trattato a 134,01 dollari a barile, con un ribasso di 0,85 dollari rispetto a venerdì sera, sempre sul Nymex. A New York venerdì il greggio ha registrato un ribasso di 1,88 dollari a barile scendendo a 134,86 dollari a barile.