{{IMG_SX}}Roma, 11 giugno 2008 - Walter Veltroni attacca oggi uno dei temi che hanno agitato in questi giorni le acque del Pd e, parlando a Napoli ai parlamentari europei del Pse, afferma che il suo obiettivo è portare il Pd "unito in Europa", senza cioè distinzione tra ex Ds ed ex Dl.

Quanto all'ipotesi di congresso anticipato, Veltroni frena i suoi e spiega che l'assise si può convocare in autunno invece che nel 2009 solo se "fosse messa in discussione l'idea di fondo del Pd e si volesse tornare a Ds, Dl e a 14 mila componenti, allora sì si dovrebbe fare un congresso".


Veltroni sollecita tutte le forze del centrosinistra europeo devono avere la forza e il coraggio di mettere in atto una "profonda innovazione". Questa è la sfida che tutto il centrosinistra europeo ha davanti a sè. Il Pd ha già iniziato il suo percorso, "non so se è la strada migliore, ma sono convinto che l'unica strada è quella di una profonda innovazione".

 Veltroni indica anche la traccia da seguire, "senza presunzione", ma cita l'esempio proprio del suo partito: "Il Pd sta fondendo culture ed identità diverse, attraverso un gigantesco lavoro di sintesi che è la forza del centrosinistra. Noi siamo un partito di centrosinistra e sentiamo il dovere di dialogare con le forze che operano nel campo del centrosinistra europeo. Un dialogo sulla base della propria identità". Alla riunione è atteso anche l'intervento di Massimo D'Alema.


Intanto ieri l'incontro tra Veltroni e Rutelli ha segnato una tregua tra le anime del partito: nessuna scissione in vista da parte degli ex Dl, ma nemmeno un sì all'ingresso nel Pse. A una settimana dall'assemblea costituente, resta ancora da sciogliere il nodo della candidatura alla presidenza del partito, dopo le dimissioni di Prodi e il 'no graziè di Franco Marini. Mentre Giorgio Tonini non risparmia una puntura di spillo a D'Alema, definendo la sua fondazione una "nomalia".