{{IMG_SX}}Roma, 10 giugno 2008 - Ritorna il sommerso, il 'nero', nel settore delle badanti: dal 2004 al 2007 si è infatti registrato un calo drastico degli immigrati regolarizzati impegnati nei servizi alle famiglie, pari a -20,8%, segno di un probabile ritorno al 'nero' nell'assistenza familiare low cost.

 Il numero effettivo di badanti che lavorano in Italia, infatti, è nettamente superiore ai dati ufficiali: stime prudenziali consentono di fissare in 700-800 mila le persone che lavorano in famiglia e in 10 miliardi di euro il valore annuale della loro attività. E' quanto sottolineato in una indagine del Censis presentata a Roma in occasione dell'annuale appuntamento di riflessione "Un mese di sociale", giunto alla ventesima edizione.


Il rapporto indaga anche su quale fine abbiano fatto i 646mila stranieri regolarizzati nel 2002 con le normative relative al lavoro nelle famiglie e a quelle nelle imprese: di questi, nel 2007 erano 505mila quelli che avevano ancora un lavoro ed erano ancora regolari (21% in meno rispetto al 2004). Il 60% dei regolarizzati si è trasferito in un'altra provincia per lavoro.


La quota di sposati è salita dal 40% circa al 55,8%, in pratica oltre 88mila regolarizzati si sono sposati in questo periodo. Tutti segnali di grande vitalità e dinamicità socio-economica, ma la riduzione del 22% di immigrati regolarizzati, presumibilmente non usciti dall'Italia, indica che sono finiti nell'economia sommersa, a testimoniare la scarsa capacità del sistema sociale di includerli e le difficoltà burocratico-amministrative di stare dentro i limiti di una normativa che lega il permesso di soggiorno a un lavoro regolare, laddove è nota la fortissima presenza di economia sommersa, specie in molti dei settori in cui operano gli immigrati.
 

 

L'ADOC: CURE A RISCHIO

A commento delle cifre del Censis, l'Adoc accusa: il 60% delle badanti non sono regolari. E aggiunge che se non si provvede a regolarizzarle, un milione di famiglie e' a rischio assistenza. ''Secondo le nostre stime - precisa Carlo Pileri, presidente dell'associazione dei consumatori - lavorano nel nostro paese circa 1.700.000 badanti, di cui solo 650mila regolarizzate. Ma dell'oltre un milione di famiglie che hanno assistenti irregolari, circa il 60% sarebbe disposto a regolarizzare da subito la posizione se fosse possibile una sanatoria. Una sanatoria specifica per le colf che, secondo un nostro sondaggio, sarebbe ben vista dal 43% degli italiani''.


''Il loro lavoro - continua Pileri - e' importante anche sotto un profilo economico, dato che produce un risparmio per lo Stato pari a circa 45 miliardi di euro. Difatti, va considerato che il costo di una degenza nelle case di riposo costa al welfare mediamente 26mila euro a persona e alle famiglie altri 18mila. Inoltre, con la sanatoria delle badanti non in regola lo Stato guadagnerebbe oltre 800 milioni dal pagamento di tasse e contributi, di fatto ad oggi evasi''.