{{IMG_SX}}Roma, 10 giugno 2008 - "La mia posizione non vuole mettere veti ma serve a chiarire che nessuno può pensare a un inglobamento nel Pse che sarebbe sbagliato". Francesco Rutelli al termine del colloquio con Walter Veltroni a Montecitorio chiarisce il senso della sua intervista di oggi in cui ha parlato della collocazione europea del Pd puntalizzando che "Walter è il riferimento unitario per trovare una soluzione che convinca e coinvolga tutti".

Rutelli ribadisce anche che il Pd deve lavorare perché anche a Strasburgo nasca "un'alleanza più larga, l'abbiamo fatto in Italia, e le difficoltà dei socialisti in tutta Europa ci deve spingere in questa direzione, verso un allargamento indispensabile".


Rutelli ha ricordato che
"sia chi viene dalla famiglia socialista, sia che sta nell'Adle ed è nel Pd ha interesse e passione per una soluzione innovativa e condivisa", quindi tiene a puntualizzare che la sua lettera di qualche giorno fa ai dirigenti del Pd "non era fatta per essere divulgata e si limitava ad una riassunto sullo stato dell'arte, poi ciascuno la può interpretare ma Walter è il nostro riferimento unitario".

 

A suo avviso perciò "è normalissimo che domani a Napoli Veltroni incontri i dirigenti del Pse, io stesso sarò fino alla prossima primavera il copresidente del Pde, e dovrà dare spiegazioni a quanti si chiedono quale strada dobbiamo imboccare in Europa, una spiegazione che deve essere convincente perchè in questi anni il Pde ha fatto crescere la presenza dei democratici in Europa".


L'ex leader dei Dielle annuncia poi che Veltroni parteciperà con lui la settimana prossima, il 19, alla riunione dell'Alliance of Democrats alla quale parteciperanno democratici da tutto il mondo, indiani, cileni, ecc, e fa notare che la riunione si terrà proprio nella sede del Pd, che era la sede della Margherita.
"Il Pd - insiste - può essere il punto di aggregazione per modificare lo scenario europeo che altrimenti andrebbe ineluttabilmente verso la coabitazione che c'è stata finora di popolari e socialisti".

Quindi, riferendosi al dibattito innescato dentro il partito dal problema della collocazione europea, Rutelli aggiunge: "Io non voglio che ci siano elementi di insoddisfazione che portano a un disagio verso il Pd, però vorrei che non leggessimo questa come una discussione italiana ma come l'ambizione del Pd ad allargare il campo. Il vero tema è come farlo. Sarà il problema dei prossimi mesi".


L'APERTURA DI SCHULTZ
Il Partito socialista europeo è pronto ad accogliere nel suo gruppo tutte quelle forze politiche con cui condivide ideali, anche se di provenienza non socialista. Lo ha detto a Napoli Martin Schultz, capogruppo del Pse al Parlamento europeo, intervenendo alla presentazione dell'Euromet che si terrà nel capoluogo partenopeo domani e giovedì 12 giugno, presenti Walter Veltroni e Massimo D'Alema.


"Siamo pronti ad accogliere nel nostro gruppo parlamentare tutti i membri eletti nel Pd - ha detto Schultz - indipendentemente dalla loro collocazione precedente. Ma dove si debba collocare il Pd nel contesto politico europeo è una decisione che spetta democraticamente a questo partito".


L'offerta che arriva da Schultz è questa: "Come presidente del mio gruppo posso dire che il nostro partito si aprirà. Siamo disposti ad accogliere nel nostro gruppo tutte le forze socialiste e progressiste internazionali. A dicembre scorso, nel nostro congresso - ha puntualizzato - abbiamo modificato il nostro statuto in questo senso. Penso che dobbiamo fare questa offerta: aprirci a forze che condividono i nostri valori e che - ha concluso - non vengano dalla socialdemocrazia tradizionale".