{{IMG_SX}}Roma, 10 giugno 2008 - Dal bullismo agli stipendi degli insegnanti alle tre 'i' berlusconiane, cui va aggiunta la quarta 'i' di italiano: sul futuro della scuola il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha tenuto una lunga relazione durante l'audizione alla commissione Cultura della Camera. Vediamo.

 

BULLISMO

"Non saranno più tollerati gli atti che non rispettano i compagni di classe, gli insegnanti, le strutture, il patrimonio comune", dice il ministro, particolarmente sensibile al problema visto che già a fine maggio aveva annunciato una task force  contro il bullismo. nelle classi.

 

GLI STIPENDI DEI PROF

 "Questa legislatura deve vedere uno sforzo unanime nel far sì che gli stipendi degli insegnanti siano adeguati alla media Ocse", ha detto il ministro esponendo le linee guida del suo mandato.
"Non possiamo ignorare - ha spiegato - che lo stipendio medio di un professore di scuola secondaria superiore dopo 15 anni di insegnamento è pari a 27.500 euro lordi annui, tredicesima inclusa. Fosse in Germania, ne guadagnerebbe ventimila in più. In Finlandia sedicimila in più. La media Ocse è superiore a 40.000 euro l'anno", ha concluso Gelmini.

 

 

PAROLA D'ORDINE, MERITOCRAZIA

Merito, autonomia e valutazione: ecco le tre parole d'ordine del nuovo ministro: ''La scuola deve premiare gli studenti migliori'', ha detto Gelmini citando il programma del Pd laddove dice che ''e' necessaria una carriera professionale degli insegnanti che valorizzi il merito e l'impegno''.

Secondo la Gelmini non si puo' eludere il tema dell'autonomia e ha aggiunto ''autonomia e valutazione sono due facce della stessa medaglia, non possiamo rendere piena l'autonomia scolastica senza un sistema di valutazione che certifichi, in trasparenza, come e con quali risultati venga speso il pubblico denaro''.

 

LA POLITICA FUORI DALLE CLASSI

 Lasciare lo scontro politico fuori dalla scuola. È l'auspicio del ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, durante la sua audizione alla commissione Cultura della Camera. "È indispensabile - ha aggiunto - una grande alleanza per la scuola, in cui tutti dino il contributo per il miglioramento della più grande infrastruttura del Paese. Dunque, è l'ora del buon senso e della condivisione delle scelte: si opererà in maniera non ideologica, ma pragmatica. Condivido le parle di Fiorono che ha auspicato una legislatura di buon senso".


Per Gelmini, è necessario "non affidare solo alle leggi di sistema la soluzione dei problemi dell'istruzione". E quindi si faranno riforme legislative "solo dove è strettamente necessario".
"Per troppi anni - ha detto ancora - si è ritenuto che le riforme legislative potessero risolvere da sole i problemi del sistema educativo. Si è investito le energie sull'attività legislativa, discusso troppo a lungo su cicli, modelli pedagogici. Oggi serve buona amministrazione, progettualità, buon governo, semplificazione e chiarezza. Basta con la montagna di norme di regolamenti confuse e incomprensibili. Inoltre, non si può ripartire da zero ogni volta e non bisogna cancellare come è sempre accaduto ciò che di buono i ministri precedenti hanno fatto".

 

LA QUARTA 'I'

La "patente" delle tre 'I', Inglese, Internet, Impresa e' "indispensabile a percorrere le strade del terzo millennio, ma non puo' essere presa a discapito della quarta 'I', la 'I' di Italiano, termine con cui ricomprendo l'antico trinomio, leggere, scrivere, far di conto". E' quanto dichiara ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, intervenendo commissione Cultura alla Camera per presentare le sue linee guida per la scuola. L'italiano, sottolinea Gelmini, "e' il territorio in cui si esercita la ragione e la ricerca del senso".

 

LA CITAZIONE

"Occorre persuadere molta gente che anche lo studio e' un mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio: e' un processo di adattamento, e' un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza", ha detto il ministro citando i 'Quaderni dal carcere' di Antonio Gramsci.

 "La partecipazione di piu' larghe masse alla scuola media porta con se'- cita ancora Gelmini, facendo delle parole di Gramsci un monito innanzitutto alla sua azione, soprattutto per quanto riguarda la premiazione degli studenti piu' meritevoli- la tendenza a rallentare la disciplina dello studio, a domandare 'facilitazioni', occorrera' resistere alla tendenza di render facile cio' che non puo' esserlo senza essere snaturato".

 

BRUNETTA

 "Bisogna aumentare gli stipendi degli insegnanti che sono una risorsa fondamentale per il Paese, bisogna aumentare la loro produttivita', le loro competenze, il loro capitale umano". Cosi' il ministro dell'innovazione della pubblica amministrazione, Renato Brunetta, commenta l'audizione del ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini, a margine di un convegno al Tempio Adriano. "Noi- continua Brunetta- dobbiamo avere gli insegnanti piu' bravi e piu' pagati d'Europa, attualmente non e' cosi'".