{{IMG_SX}}Bruxelles, 31 maggio 2008 - Fonti vicine al dossier, riferiscono che gli esperti della Commissione europea avrebbero avanzato ''riserve'' e si aspettano delle modifiche al decreto sui rifiuti inviato dal nostro Paese. Secondo 'Valori', la rivista di banca Etica, le obiezioni dell'Ue ''riguardano gli articoli che contengono le deroghe'' in particolare quelle sulla valutazione di impatto ambientale per i siti che saranno adibiti a discariche e le deroghe alla normativa in materia ambientale, igienico-sanitaria, di prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali.


A Bruxelles il portavoce della commissione si trincera dietro un "no comment". Comunque, già all'indomani dell' approvazione del decreto, l'Ue aveva espresso dei dubbi. "I provvedimenti non risolvono i problemi strutturali", aveva detto la portavoce dell'esecutivo comunitario Barbara Heifferich, che aveva aggiunto: "Speriamo molto che le misure applicate finora risolvano il problema contingente, ma i problemi strutturali ancora non li ha risolti e speriamo che l'Italia decida al più presto misure per piani di gestione adeguate".

 

RONCHI: "NESSUNA BOCCIATURA"

Nessuna bocciatura dall'Europa. Il ministro delle Politiche comunitarie, Andrea Ronchi, sottolinea che nel caso rifiuti, come sulla sicurezza, "il governo italiano si è sempre mosso in linea con l'Europa e la nostra sintonia con Bruxelles è dimostrata anche dall'impegno per una rapida approvazione del trattato di Lisbona".

 

Quindi, se osservazioni ci fossero, queste non potrebbero essere che marginali e comunque risolvibili "nel dialogo con l'Europa. In ogni caso - conclude Ronchi - il governo italiano non indietreggia di fronte alle emergenze del paese ed è impegnato a risolverle, sia che si tratti di emergenza rifiuti a Napoli o di quella sicurezza più in generale".