{{IMG_SX}}Roma, 30 maggio 2008 - Il Governo Berlusconi ha dato il suo ok al ddl di ratifica del Trattato di Lisbona che ora passa all'esame del Parlamento ma il 'sì con riserva' che i ministri leghisti hanno dato in Consiglio dei Ministri, accompagnato dalla conferma della volontà di promuovere un referendum popolare sulla ratifica stessa, anche oggi fa un po' ballare la maggioranza di centrodestra.


"Il mio - ha detto il ministro Roberto Calderoli al termine del Cdm - è stato un sì con riserva al ddl che recepisce il Trattato di Lisbona. Le riserve sono rispetto alla perdita di sovranità.
Ci sono stati notevoli miglioramenti rispetto alla convenzione ma con il voto di maggioranza c'è una perdita di sovranità notevole. Pensiamo che la consultazione popolare, su questo punto, non possa e non debba essere evitata. Per questo proporremo in sede parlamentare una legge costituzionale ad hoc per consentire il referendum".


La ratifica in sè rischia poco o nulla, considerati
i numeri parlamentari della Pdl e le posizioni favorevoli di Pd e Udc che rendono la Lega non determinante. Ma, forse proprio per questo, anche meno obbligata al vincolo di maggioranza e più libera di marcare una distanza sull'Europa che certo non fa piacere alla Ue e nemmeno alla diplomazia italiana.


Non a caso, passa poco tempo dall'annuncio leghista
del referendum, e i capigruppo Pdl si affrettano a ridimensionare la portata del dissenso 'lumabrd'. "Il rapporto con le Istituzioni europee non deve sempre essere messo in discussione attraverso percorsi referendari che rispondono a logiche di pancia più che istituzionali. Esistono Parlamento e governo è bene che decidano loro", dice Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati Pdl.
Aggiunge freddo Fabrizio Cicchitto che invece dei deputati Pdl è il presidente: "Ci misureremo con le proposte della Lega quando vedremo cosa propongono...".


L'opposizione in coro affonda il coltello nella divisione della maggioranza. "La maggioranza si spacca su un tema fondamentale per il futuro dell`Europa e per il ruolo dell`Italia nell`Ue. I distinguo della Lega sulla ratifica del Trattato di Lisbona rischiano di indebolire la nostra credibilità e la nostra influenza sulla scena europea", attacca il capogruppo Pd in commissione Politche Ue Sandro Gozi.

 

Rincara il portavoce Udc Francesco Pionati. "I distinguo antieuropeisti della Lega - denuncia- sono sempre piu' incomprensibili. Serio e responsabile che il Governo, nonostante il Carroccio, abbia ratificato il trattato di Lisbona: restiamo agganciati al treno europeo, evitando i rischi di un pericoloso isolamento. La logica referendaria e antieuropeista della Lega va sconfitta dentro e fuori la maggioranza di Governo".

 

Quanto all'Idv, "Berlusconi - dice il capogruppo al Senato Felice Belisario - fa della Lega il fiore all'occhiello della sua coalizione: la Lega è notoriamente antieuropeista, noi invece siamo uno degli elementi portanti dell'Europa. La contraddizione dunque è tutta nella destra non nel centrosinistra".