{{IMG_SX}}Roma, 29 maggio 2008 - Statali e burocrazia sotto il tiro del governo che ha convocato i sindacati per illustrare il suo 'piano industrialè volto a rilanciare e rendere efficiente il pubblico impiego. Ma, a sorpresa, la Cgil ha abbandonato il tavolo contestando un "grave errore di metodo perchè - ha spiegato il coordinatore dei settori pubblici Cgil Michele Gentile - si è deciso di far partecipare un solo componente per sigla nell'incontro di oggi rinunciando così a far partecipare chi gestisce poi il piano industriale".


All'appuntamento a Palazzo Vidoni sono state invitate
tutte le parti sociali, a cominciare da Cgil, Cisl e Uil a cui il ministro Renato Brunetta ha presentato la carrellata di misure, dalla legge delega anti-fannulloni, al licenziamento dei dipendenti inefficienti, in primis i medici che rilasciano i certificati falsi.


"La pubblica amministrazione è una palla al piede", ha ribadito il ministro della Pubblica amministrazione tornando a torna a sottolineare le inefficienze dell'apparato statale. A chi gli chiede se stia per aprirsi un confronto difficile, Brunetta ha risposto: "Perchè difficile? È un bellissimo confronto con tutte le parti sociali e le associazioni dei consumatori. Oggi illustreremo il piano industriale, anche il nome è significativo, per far convergere le pubbliche amministrazioni con il settore privato che è più efficiente".

 

Quanto alla possibilità che il piano sia condiviso da tutte le parti sociali, il ministro glissa: "È con me il 95% degli italiani". Sul tavolo anche misure mirate a rendere più tecnologica la pubblica amministrazione, dalla digitalizzazione degli uffici, all'eliminazione degli enti inutili. L'operazione trasparenza non risparmierà la 'privacy' degli statali con stipendi online dei dirigenti.


Le proteste sono già in agguato e si sommano anche a quelle per l'esclusione degli Statali dalle misure del governo sulla detassazione degli straordinari. Su questo punto è arrivato stamane l'attacco del leader dell'opposizione, Walter Veltroni: "Ho l'impressione - ha detto - che un intervento legislativo discriminatorio nei confronti dei pubblici dipendenti porti un forte elemento di incostituzionalità".