{{IMG_SX}} Roma, 28 maggio 2008 - La Cgil abbandona il tavolo sulla riforma della pubblica amministrazione a pochi minuti dall'avvio del confronto tra il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, e i sindacati. Uscendo, il coordinatore dei settori pubblici della Cgil, Michele Gentile, spiega che la decisione del ministro di convocare un solo componente per sigla "vuol dire far partire il dibattito nelle peggiori condizioni".

 Lasciando palazzo Vidoni, Gentile spiega: "Denunciamo un grave errore di metodo nella convocazione, perché si è deciso di far partecipare un solo componente per sigla nell'incontro di oggi. Si rinuncia così a far partecipare chi gestisce poi il piano industriale". Insomma "si decide unilateralmente - aggiunge - chi deve partecipare". Bocciata poi, secondo quanto si apprende, anche la richiesta da parte del ministro Brunetta di avere una risposta sul piano industriale in quarantotto ore. "Non va bene", dice Gentile.

 

VENTI DI PROTESTA

"O si cambia o comincia il conto alla rovescia verso la mobilitazione". È il segretario generale federazione lavoratori della conoscenza Cgil, Enrico Panini, a formulare l'aut aut al governo dopo l'incontro di oggi tra sindacati e il ministro per la P.A Renato Brunetta. «Il ministro vuole decidere per il sindacato, compresa la formazione delle delegazioni sindacali», dice.

Non solo: "teorizza sulle sue proposte un confronto via e-mail e comunica che non ci sono risorse economiche per i contratti 2008-2009», spiega ancora.
«Il Ministro Brunetta oggi ha dato un esempio di come intende gestire le relazioni con chi rappresenta i lavoratori davvero sconfortante», aggiunge sottolineando come i sindacati, convocati per discutere gli annunciati provvedimenti sul «Piano industriale per il settore pubblico», abbiano appreso che la riunione era nelle intenzioni del Ministro «una semplice informativa e che lo stesso aveva provveduto anche a determinare la composizione massima consentita per le delegazioni sindacali».

 

"Noi non abbiamo mai vissuto le relazioni sindacali come una partita allo stadio ma che il Ministro abbia voluto escluderci dal confronto di merito è un fatto inaccettabile», ammonisce ancora Panini che ricorda come la Cgil abbia lasciato la riunione dopo aver espresso «una dura presa di posizione di merito e di metodo".

 

 Il sindacato inoltre rivendica il fatto che sulle proposte del Ministro "si apra un confronto stringente e senza pregiudiziali" non prima però di aver inviato all'Aran gli Atti di indirizzo per quei contratti del biennio 2006 - 2007 non ancora aperti, come quelli relativi alla dirigenza ed adoperarsi perchè siano rapidamente concluse le contrattazioni ancora in corso relative al biennio 2006 - 2007. A questo il Governo dovrebbe stanziare le risorse per il biennio contrattuale 2008 - 2009 con l'obiettivo di realizzare incrementi significativi delle retribuzioni dei lavoratori.


"Se il buongiorno si vede dal mattino è facile profezia prevedere che il Governo il conflitto che sta cercando con i lavoratori della conoscenza lo avrà", conclude.

 

IL PIANO DI BRUNETTA

 

Cinque azioni per invertire la rotta e e rendere più produttiva la Pubblica amministrazione, settore "cruciale per il Paese" in un momento difficile per l'economia. Con un recupero di efficienza del 10% nella P.a. si guadagnano, infatti, 2 punti di pil. E' quanto prevede il piano industriale della P.a. messo a punto dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta.

 

Il piano Brunetta prevede un intervento legislativo, volto ad ottimizzare la produttività del lavoro, articolato in cinque direttrici. In primis "riconoscere e premiare il merito". Secondo punto è "potenziare e valutare con criteri moderni e trasparenti l`operato del personale delle amministrazioni pubbliche". Poi "ridefinire diritti e doveri del dipendente pubblico, restituendo dignità e prestigio a questo ruolo e consentendo di sanzionare chi lo svilisce con un comportamento scorretto".

 

Come quarto punto il piano prevede di "rivalutare il ruolo e i compiti del dirigente pubblico". Infine si mira a "potenziare la funzionalità delle amministrazioni attraverso la contrattazione collettiva e integrativa anche al fine di consentire la riorganizzazione dei luoghi di lavoro in accordo con i modelli dell`organizzazione del lavoro ad alta performance".