{{IMG_SX}}Roma, 27 maggio 2008 - Avviata la partita sui mutui, il governo apre il dossier benzina e bollette, tende la mano ai consumatori e garantisce un giro di vite fiscale sulle banche. Non perde tempo il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e - chiariti dubbi e perplessità sull'accordo con l'Abi per rinegoziare i mutui a tasso variabile - annuncia l'avvio di un confronto con consumatori e industria per affrontare i problemi legati all'impennata dei prezzi del petrolio: i forti rincari per i carburanti e le bollette elettriche.

 

E presto, ha aggiunto il ministro, ci sarà la stretta fiscale sul settore bancario, confermando così che il 'mirino' resta centrato su petrolieri e industria del credito. E se i banchieri iniziano a temere l'effetto-Tremonti, i consumatori incassano anche la creazione di un osservatorio sulla trasparenza nella rinegoziazione dei mutui, in cui siederanno con Abi e ministero dell'Economia.

 

È chiara nelle scelte di Tremonti la mossa a favore consumatori, da cui erano arrivate le critiche più aspre per l'accordo sui mutui a tasso variabile tra governo e Abi. Non solo sarà istituito un osservatorio di vigilanza sui mutui, ma "nei prossimi giorni, d'accordo con il ministro Scajola (Sviluppo economico), apriremo la discussione con consumatori e produttori su temi di pari rilevanza, come le bollette e il pieno-benzina.Voci che - sottolinea Tremonti - incidono sulla vita delle famiglie italiane".

 

Incamerata la "segnalazione positiva" dell'Antitrust sulle nuove misure del governo per i mutui, il titolare dell'Economia ha presentato l'accordo in via di definizione con l'Abi parlando di un'operazione di importanza "economica e civile", che "sta nello spirito del tempo". Ha garantito l'impegno del governo per assicurare la portabilità gratuita, l'azzeramento dei costi notarili per la rinegoziazione e la volontà di intervenire a sostegno della famiglie morose attingendo (nei casi di pignoramento) al fondo di 20 milioni previsto dalla Finanziaria.
A questo punto, ha sottolineato il ministro, le banche "possono non aderire" alla convenzione, "ma secondo me non gli conviene".

 

Dopo i mutui, ha assicurato Tremonti, le banche saranno nuovamente al centro dell'attenzione del governo, perchè presto arriverà l'annunciata stretta fiscale sull'industria del credito.Una promessa a cui il numero uno dell'Abi, Corrado Faissola, ha replicato invitando l'esecutivo a considerare gli effetti sulla capacità di concorrenza degli istituti italiani, anche perché "la fiscalità per le banche italiane non è lieve", e auspicando un intervento dopo un confronto sereno. Per i mutui poi, ha assicurato Faissola, "da parte del sistema bancario non c'è e non ci sarà nessuna intenzione di utilizzare questo strumento per avere dei vantaggi".

 

Il testo finale della convenzione sui mutui, tuttavia, arriverà solo nei prossimi giorni. "Poi vedremo in che termini renderla operativa - ha spiegato Tremonti - ma sarà tutta sotto il controllo dei consumatori". E se Federconsumatori e Adiconsum, due delle sigle presenti in via Venti Settembre, plaudono l'impegno del ministro per andare incontro alle esigenze delle famiglie, critiche durissime arrivano da Aduc ("l'osservatorio servirà a spartirsi qualche poltrona") e dal Modimento difesa del cittadino ("l'accordo azzera la concorrenza"). Caustico anche il responsabile dell'Economia nel governo ombra del Pd, Pier Luigi Bersani, secondo cui il governo ha messo in atto una "operazione di ipocrisia inedita".