{{IMG_SX}}Roma, 25 maggio 2008 - L'auspicio che dalle elezioni del 13 e 14 aprile sia scaturita veramente "una legislatura costituente,capace di dare un nuovo volto all'assetto del nostro Statò, ma anche l'invito ai parlamentari italiani "a lavorare di più, dal lunedì al venerdì e non per tre giorni la settimana".

 

In una intervista al Corriere della Sera, il presidente della Camera Gianfranco Fini si dice ottimista sul futuro politico dell'Italia, che "è stata per decenni avvolta nella melassa del compromesso a tutti i costi, della non decisione. Oggi non è più così: Berlusconi ha capito benissimo che si governa assumendosi le responsabilità delle decisioni, il Pd di Veltroni che è stata ormai superata la soglia oltre la quale la non decisione delegittima tutti".

 Due gli elementi su cui Fini basa la propria fiducia. "La prima è il testo Violante, sul quale nella scorsa legislatura si è realizzata una convergenza bipartisan che può essere una buona base di partenza. La seconda è che i programmi di Pdl e Pd, sulle riforme, sono largamente convergenti.  Anche se il dialogo non deve diventare consociativismo e scadere nell'inciucio".


Una battuta, infine, sul referendum relativo alla legge elettorale: "È indubbio che si svolgerà nel 2009, a meno di cambiamenti della legge elettorale vigente, ma oggi le priorità sono le riforme del sistema".