{{IMG_SX}}Roma, 20 maggio 2008 - Le misure del pacchetto sicurezza che verranno inserite in un disegno di legge saranno approvate entro la fine di luglio perché il Governo intende chiedere una corsia preferenziale in Parlamento.

Lo ha assicurato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, durante la registrazione di 'Porta a porta'. Maroni ha spiegato che il pacchetto sicurezza che verrà portato al Cdm di mercoledì si compone di "una trentina di temi: secondo me hanno tutti i requisiti di necessità e urgenza" che consentirebbero di varare tutto per decreto.

 

Ma "sarà Berlusconi a decidere le misure che non sono così urgenti e che entreranno nel disegno di legge". In ogni caso, si tratta di poche settimane in più, perché "chiederemo in Parlamento una corsia preferenziale: l'obiettivo del Governo - ha detto Maroni - è di avere l'ok al dl e al ddl entro la fine di luglio per dare risposta all'ansia di sicurezza che ha preso ormai i cittadini. Sono misure anche forti, ma stabiliscono per tutti un principio di legalità".

 


Maroni ha ribadito di non avere dubbi circa la necessità di introdurre il reato di immigrazione clandestina: "C'è in Francia e in Germania, e consente un giudizio immediato e l'espulsione con provvedimento del magistrato. E' una garanzia di un giusto processo per chi viene in Italia".


L'Udc di PierFerdinando Casini ed il Pd di Walter Veltroni fanno fronte comune contro l'introduzione del reato di immigrazione clandestina allo studio del Governo nel quadro delle misure per la sicurezza. "Le questioni della sicurezza - ha detto Veltroni - sono fondamentali per tutti i cittadini, per questo vanno affrontate con misure utili e non propagandistiche. Per questo il Partito Democratico dice di no all'idea di introdurre il reato di immigrazione clandestina: sarebbe una misura inutile e persino dannosa, capace di intasare le carceri e di spingere anche chi viene nel nostro Paese per lavorare tra le braccia della criminalità organizzata". Casini, da parte sua, ha vincolato il voto favorevole dell'Udc sul pacchetto sicurezza ad alcune condizioni.


La situazione dei Rom in Italia sarà affrontata oggi pomeriggio dall'Europarlamento, nell'aula di Strasburgo, essendo stata approvata la richiesta del gruppo Pse di tenere un dibattito in aula sull'argomento.

 

AN VOTERA' SI'

"An è disponibile e d'accordo all'introduzione del reato di immigrazione clandestina: si tratta di capire se è possibile giuridicamente. Se in Parlamento arriva una proposta del genere, i parlamentari del Pdl che fanno riferimento ad An la voteranno". Lo ha detto il vicepresidente vicario dei deputati del Pdl, Italo Bocchino, interpellato a Montecitorio.


Quanto alla contrarietà dell'opposizione, Bocchino ha osservato: "Abbiamo il dovere di garantire la sicurezza dei cittadini che ci chiedono un giro di vite. E' un problema anche dell'opposizione che deve assumersi le sue responsabilità".
 

 

DI PIETRO: SI' AL DNA PER L'IDENTIFICAZIONE

No al reato di immigrazione clandestina, favorevoli invece al ricorso al Dna per l'identificazione dell'immigrato che non fornisce le sue generalità alle forze dell'ordine. Questa la risposta dell'Idv alla possibilità che nel pacchetto sicurezza che il governo Berlusconi si appresta a varare vi sia contenuta la discussa norma che introduce il reato di immigrazione clandestina.


Antonio Di Pietro spiega infatti: "L'immigrazione clandestina non può essere un reato in sè, perchè non solo produrrebbe la conseguenza di avere milioni di latitanti in giro, ma costerebbe allo Stato dai 45 ai 50 miliardi di euro".
Dunque, l'Idv "è favorevole all'obbligo per il clandestino di fornire le sue generalità e, se non lo fa, si deve ricorrere all'utilizzo del Dna per l'identificazione". Del resto, osserva l'ex pm nella conferenza stampa per illustrare le proposte dell'Idv sulla sicurezza, "in Italia ogni cittadino italiano è punito penalmente se rifiuta di dare le sue generalità".