{{IMG_SX}}Roma, 6 maggio 2008 - "Tutto a posto". Così il leader del Pdl e premier in pectore Silvio Berlusconi, risponde ai giornalisti dopo una lunga passeggiata per le vie del centro in merito allo stato dell'arte della formazione della squadra di Governo. A chi gli chiedeva se una soluzione fosse stata trovata anche per la casella del ministero della Giustizia, Berlusconi ha risposto che "stiamo andando verso una soluzione", ribadendo comunque che va "tutto bene, tutto bene".

 

AN

Al termine dell'incontro tra Altero Matteoli e Silvio Berlusconi da Alleanza nazionale si fa sapere che il patto tra il partito di Fini e quello del Cavaliere è ormai siglato, se non altro dal punto di vista numerico: ad Alleanza nazionale spetteranno due ministeri con il portafoglio, due senza e tre viceministri.

 

Quanto ai nomi, però, il nodo non è stato definitivamente sciolto: sarà lo stato maggiore del partito a decidere domattina quali indicazioni dare a Berlusconi. Restano dunque aperte le caselle che riguardano i ministeri senza portafoglio, dove sono sempre in ballottaggio Giorgia Meloni, Adriana Poli Bortone e Andrea Ronchi. Anche sui viceministri, spiegano da An, "bisognerà decidere gli ultimi particolari".

 

L'accordo di massima raggiunto, dunque, potrebbe non essere sufficiente per definire il quadro completo con il quale Berlusconi si presenterà dal capo dello Stato: in base ai ministeri senza portafoglio che spetteranno ad An, infatti, si determinerà il quadro completo e gli eventuali spostamenti dell'ultima ora in alcune caselle governative.

CALDEROLI

 Due ministri con portafoglio, due senza portafoglio. Lo ha affermato Roberto Calderoli, che annuncia a Umberto Bossi: "Abbiamo chiuso l'accordo con Berlusconi". Uno dei due ministeri senza portafoglio, spiega, "è una novità". Calderoli non conferma che i due ministri con portafoglio saranno Roberto Maroni all'Interno e Luca Zaia all'Agricoltura. Certo il ministero "per le Riforme e il Federalismo" a Umberto Bossi, mentre per lo stesso Calderoli ci sarà "un ministero nuovo, che annuncerà Berlusconi" ma che dovrebbe occuparsi tra le altre cose anche di "legge elettorale".

 

La Lega e An con lo stesso numero di ministri nel Governo? "Beh? Noi abbiamo preso una montagna di voti". Il leader della Lega, Umberto Bossi, risponde così alle domande dei giornalisti che gli chiedono della rappresentanza di esponenti della Lega e di An nell'esecutivo. 

 

INCONTRO AL QUIRINALE

Pochi minuti prima delle 13 il Presidente del Consiglio in pectore, Silvio Berlusconi, è giunto al Qurinale per incontrare il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Uno scambio di valutazioni su come procede la formazione del governo e sul numero dei ministeri. E' servito a questo l'incontro al Quirinale, durato circa mezz'ora, tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il premier in pectore Silvio Berlusconi. Al Colle viene mantenuto il più stretto riserbo sul colloquio, che sarebbe stato richiesto dal Cavaliere ed è servito a fare il punto sullo stato dell'arte della creazione della squadra di governo, così come il primo incontro di qualche giorno fa. Tutta la questione dovrebbe comunque essere chiusa entro la settimana con il giuramento del governo. Nel pomeriggio l'avvio delle consultazioni. Berlusconi sarà nuovamente al Quirinale domani.

 

LE CONSULTAZIONI

Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha lasciato il Quirinale dopo mezz'ora di colloquio con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nell'ambito delle consultazioni per la formazione del Governo. Schifani non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti nella sala stampa antistante allo Studio alla Vetrata.
 

Dopo Schifani, il capo dello Stato ha ricevuto il presidente della Camera Gianfranco Fini. Al termine del colloquio anche Fini non ha rilasciato alcuna dichiarazione e si è congedato dai giornalisti con un 'buon lavoro'.

Napolitano ha poi ricevuto i rappresentanti del gruppo misto al Senato.

 

SENATO

Sono Domenico Nania (An-Pdl), Rosi Mauro (Lega), Vannino Chiti ed Emma Bonino (Pd) i quattro vice presidenti del Senato. Lo ha deciso l'Assemblea di Palazzo Madama, che nella seduta odierna ha eletto l'Ufficio di Presidenza.

Nania ha ottenuto 154 voti, mentre la sindacalista del Carroccio 161. Sono 128 i voti favorevoli a Vannino Chiti, 107 per l'esponente radicale eletta nelle liste del Pd.