{{IMG_SX}}Roma, 1 maggio 2008 - "Ho in mente un referendum fra i cittadini, decideranno loro". Così il sindaco Gianni Alemanno, intervenendo a Porta a Porta, sull'idea di rimuovere la teca di Meier che l'amministrazione di centrosinistra ha voluto per l'Ara Pacis.

 

"Non è la priorità - assicura Alemanno - ma credo che alcuni interventi invasivi nel centro storico vadano rimessi in discussione". E nel caso, il referendum si farà "alla prossima elezione utile, per cui non dovremo spendere altri soldi".

 

L'idea del nuovo inquilino del Campidoglio è "spostare la teca in periferia, perché si tratta di un'opera moderna che va bene per un contesto che è tale, senza che ciò assuma il significato di uno sgarbo per le periferie".

 

Dal canto suo Richard Meier è pronto a parlarne con il neo-sindaco. Il famoso architetto newyorchese si è detto ''stupito'' dalle parole del primo cittadino appena eletto, chiedendosi in particolare ''perché rilanciare ora la controversia''. ''No so quello che significano queste parole - ha aggiunto Meier -, non ho mai incontrato il nuovo sindaco, non so chi sia. Sarei felice di discuterne con lui, mi può chiamare a qualsiasi momento. Sono sempre disponibile''. L'architetto ha lasciato intendere che sarebbe pronto a spostarsi a Roma, se necessario.

 

Secondo Meier, l'Ara Pacis è diventata a Roma ''la terza destinazione turistica più popolare dopo San Pietro ed il Colosseo. E' un fatto molto significativo: è diventata una grande attrazione''. ''Non dimentichiamoci - ha concluso Meier - che la vicenda non riguarda soltanto me, ma anche le migliaia di persone che ci hanno aiutato a costruire una nuova struttura per l'Ara Pacis''.

 

SICUREZZA

Tra le priorità del nuovo sindaco di Roma c'è la sicurezza. ''A me l'idea delle ronde non piace'', spiega Gianni Alemanno. ''La chiave - ha aggiunto - potrebbe essere quella delle associazioni di protezione civile, che fanno interventi non solo di calamità ma anche interventi di servizio d'ordine e di controllo del territorio. Penso che utilizzando le associazioni di protezione civile si potrebbe studiare una integrazione nella presenza sul territorio, per poter in qualche modo vigilare e chiedere poi l'intervento della polizia, dei carabinieri, dei vigili urbani, purché sia chiaro che non sia giustizia fai da te''.

 

''Il motto della tolleranza zero deve essere anche il nostro", ha spiegato Gianni Alemanno in merito al lavoro fatto dal sindaco di New York Rudolf Giuliani sulla sicurezza. ''L'esempio di New York - ha aggiunto il primo cittadino - è un esempio che deve essere seguito. Se Rudolf Giuliani ci è riuscito a New York, anche noi possiamo riuscirci a Roma''.

 

La rivoluzione di Alemanno prevede, inoltre, lo sgombero dei campi nomadi abusivi e spostamento di quelli regolari dal centro di Roma; il mantenimento del nuovo piano regolatore che però non deve essere considerato ''immutabile''; la riduzione delle 80 tra aziende municipalizzate e controllate, con l'invito ai dirigenti nominati dal suo predecessore Walter Veltroni a dimettersi.