{{IMG_SX}}Roma, 29 aprile 2008 - Se l'Unione Europea "si mette a 'zignare', allora potremmo prendere una decisione, per cui Alitalia potrebbe essere acquistata dallo Stato, dalle Ferrovie dello Stato. Questa è una minaccia, non una decisione". Il primo ministro in pectore, Silvio Berlusconi, lancia un avvertimento a Bruxelles: "L'intenzione", dice, è di "andare avanti con questa compagine di azionisti". Ma "noi", aggiunge a margine dei lavori della Camera, "abbiamo bisogno di un'Europa che ci aiuti e non che metta difficoltà a chi governa".

 

Alla 'provocazione' replica Jonathan Todd, portavoce del commissario europeo alla Concorrenza, Neelie Kroes. "Se lo stato privatizza o nazionalizza, la cosa non ci riguarda", osserva il funzionario. Insomma, Bruxelles è "neutra" rispetto al tipo di proprietà. Tuttavia, non manca di rilevare Todd, in caso di nazionalizzazione, "un problema si pone se le risorse trasferite hanno un valore che supera quello dell'impresa acquistata e vanno al di là del prezzo normale, ragionevole rispetto al valore di mercato".

 

A precisare meglio il pensiero di Berlusconi è Gianfranco Fini. L'ipotesi, osserva, "è che lo Stato possa gestire la società ma non la proprietà". Non boccia in linea di principio l'ipotesi, pur non nascondendo qualche dubbio, il presidente dell'Enac, Vito Riggio. "Le Fs", sostiene, "sono una società per azioni e quindi teoricamente potrebbe essere". Ma il trasporto aereo, prosegue, "è un business estremamente specializzato, che si muove in una dimensione di competizione quasi assoluta. Le compagnie competono veramente e bisogna quindi fare i conti con un settore integralmente aperto".

 

E anche secondo il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, la soluzione Fs "non è illogica". Berlusconi sottolinea intanto che "sui tagli al personale di Alitalia si deciderà dopo aver fatto la due diligence e un piano industriale".

 

Secondo il premier in pectore, c'è già "una squadra di persone che va ben al di là del capitale necessario. Adesso bisogna fare la due diligence", spiega, "e quando avremo il piano industriale, questa compagine nuova, assistita da banche che già ci sono, avanzerà delle proposte ai sindacati". Jean Paul Fitoussi, consigliere economico del presidente francese, Nicolas Sarkozy, parla invece di un possibile ritorno di interesse di Air France. Il ritiro del gruppo guidato da Jean Cyril Spinetta, afferma, "è una cosa di strategia".

 

E Marco Tronchetti Provera si dice pronto a metter "un chip" di "qualche milione di euro" per aiutare Malpensa. Esclude invece qualsiasi interesse Carlo De Benedetti. Qualcosa di più sulla cordata si potrebbe sapere domani: le nove sigle sindacali dei dipendenti Alitalia sono state infatti convocate per una prima presa di contatto presso lo studio Privitera.

 

SINDACATI

Le nove sigle sindacali di Alitalia sono state convocate domani per le 11 presso lo studio legale Claudio Privitera a Roma. Lo riferiscono fonti della organizzazioni dei lavoratori aggiungendo che la convocazione è relativa ad approfondimenti sulla privatizzazione della compagnia e che non è escluso che possa essere legata alla costituzione della cordata italiana.
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