{{IMG_SX}}Bruxelles, 24 aprile 2008  - Il dramma dei rifiuti in Campania torna nel mirino di Bruxelles.  La Commissione europea ha proposto di deferire l'Italia davanti alla Corte europea di Giustizia a causa delle misure ancora insufficienti per rispondere al problema in modo duraturo.

 

"C'è già un testo di proposta per il deferimento" da parte della Direzione generale Ambiente dell'esecutivo Ue, hanno detto fonti vicine al dossier, spiegando che il progetto sarà al vaglio dei capi di gabinetto lunedì prossimo, per poi passare alla riunione dell'esecutivo Ue del 30 aprile o, al più tardi, del 6 maggio. E, salvo modifiche dell'ultima ora, dovrebbe avere luce verde.

 

Secondo Bruxelles le misure prese dal governo ancora non bastano. L'Italia, comunque, in questa fase non rischia l'imposizione di multe, che potrebbero invece scattare se vi fosse, eventualmente, una condanna della Corte e relativo inadempimento. Il caso dei rifiuti in Campania è da tempo sotto la lente Ue.


La Commissione ha inviato all'Italia una prima lettera di richiamo a giugno dello scorso anno, a cui il governo ha reagito adottando un decreto legge che, tra le varie misure di emergenza, prevede l'apertura di quattro nuove discariche. Ma il dl offre una soluzione parziale, mancando "un approccio sistematico e a lungo termine alla soluzione di una crisi imputabile all'incapacità sistematica delle autorità italiane di creare una rete adeguata di impianti di smaltimento dei rifiuti in Campania" ha affermato l'esecutivo Ue in quell'occasione, accusando l'Italia di violazione della direttiva quadro Ue sui rifiuti 

Bruxelles ha puntato l'indice contro la mancata creazione di "una rete adeguata di impianti di smaltimento in grado di assicurare un elevato livello di protezione dell'ambiente e della salute pubblica nella regione".

Alla luce della risposta del governo alla prima lettera e delle riunioni con le autorità italiane, tra cui una visita in Campania di funzionari della Direzione generale dell'Ambiente per verificare la situazione in loco, a ottobre la Commissione ha deciso di portare avanti la procedura, inviando una nuova lettera di messa in mora in cui, in aggiunta alle carenze già segnalate, si sottolineava anche la mancanza in Campania del piano di gestione dei rifiuti previsto dalla direttiva. "Il piano di gestione dei rifiuti della regione è stato adottato più di dieci anni fa, ma mai correttamente applicato" ha attaccato la Commissione in quell'occasione.

A quel punto sono stati adottati dei nuovi provvedimenti d'urgenza contenuti in un'ordinanza adottata dal governo italiano l'11 gennaio 2008, ma secondo la Commissione non offrivano "una soluzione a lungo termine per assicurare una gestione di rifiuti in Campania conforme alla normativa comunitaria". A causa dei gravi problemi per la salute umana e l'ambiente, legati al persistere della crisi, l'esecutivo Ue il 30 gennaio scorso, "pur salutando gli sforzi delle autorità italiane per risolvere la crisi" ha deciso di proseguire con il suo iter legale contro Roma inviando un parere motivato, anticamera del deferimento davanti ai giudici di Lussemburgo atteso nei prossimi giorni.