{{IMG_SX}}Roma, 22 aprile 2008 - Ripartono gli aumenti dei corsi petroliferi, con il barile che ancora una volta segna un nuovo primato e sfonda al rialzo quota 119 dollari, sulla scia di impennate innescate ieri da attacchi a installazioni produttive in Nigeria, che hanno seriamente compromesso le forniture del primo produttore dell'Africa continentale. A tenere alta la tensione anche l'attacco a una mega petroliera, mentre la seduta di oggi potrebbe vedere la volatilità dei prezzi ulteriormente accentuata dal fatto che oggi sul Nymex, la Borsa merci di New York, si esauriscono i futures sl greggio in scadenza per il mese entrante.

 

Negli scambi dell'after hours, i futures si attestano in rialzo di 22 cents, con il barile di West Texas Intermediate - primo riferimento per i corsi dell'oro nero - a 117,70 dollari. In mattinata ha toccato un picco a 118,05 dollari. Sulla piazza internazionale di Londra il barile di Brent, il petrolio del Mare del Nord, aumenta di 41 cents a 114,84 dollari.

 

Il record di ieri è stato toccato dopo che Shell ha riferito di attecchi a un impianto controllato tramite una joint venture in Nigeria, che ha compromesso forniture per 169.000 barili al giorno. E Victor Shum, analista della Purvin & Gertz a Singapore rileva che si tratta di un greggio di qualità elevata, tra i più richiesti in vista della driving season estiva negli Usa, perchè più facile da raffinare in carburanti da autotrazione.

 

Inoltre ieri, ad aggiungersi ai vari fattori che nelle ultime settimane hanno favorito i rincari del greggio - fondamentali domanda-offerta 'tirati', ma anche movimenti finanziari come le ricoperture per la fuga dall'azionario e per il calo del dollaro - a sferzare il comparto ha anche contribuito un attacco a una mega petroliera giapponese diretta in Arabia Saudita. La Takayama, capace di trasportare 150.000 tonnellate di greggio, è stata attaccata a colpi di bazooka, con danni a uno dei serbatoi che hanno provocato la fuoriuscita di ettolitri di carburante. Non ci sono stati feriti.

 

VOLA ANCHE LA BENZINA

 

Nuovo record per i prezzi della benzina che raggiunge gli 1,413 euro al litro mentre il gasolio schizza ad un soffio da quota 1,4 euro al litro. Spinti dai nuovi massimi del petrolio i prezzi dei carburanti hanno registrato oggi nuovi rincari. Con l'Agip che - secondo l'aggiornamento di Quotidiano Energia - ha aumentato di 1,5 centesimi al litro la verde a 1,413 euro ed ha rialzato di 1 cent il gasolio a 1,399 euro al litro. Ad un passo cioe' da quota 1,4 euro. Si tratta dei massimi storici, anche alla luce dello sconto fiscale di 2 centesimi attualmente in vigore.

 

EURO AI MASSIMI

 

Supereuro vola ancora e sfonda quota 1,60 dollari. La moneta europea sale al massimo di tutti i tempi di 1,6002 dollari, dopo i dati sulla vendita di case esistenti Usa, che a marzo calano del 2%, a dimostrazione che la crisi dei settore immobiliare statunitense è sempre forte. Ma a far volare l'euro sono soprattutto diversi esponenti del consiglio direttivo della Bce, che non escludono nuovi possibili aumenti dei tassi europei. In particolare il Governatore della Banca di Francia, Christan Noyer sostiene che l'Eurotower farà di tutto, non escluse nuove mosse sui tassi, per riportare entro l'anno l'inflazione sotto al tetto del 2%. Anche il Governatore della Banca del Lussemburgo, Yves Mersch si meraviglia che si parli ancora di possibili tagli dei tassi europei, e dice chiaramente che da mesi la Bce sta valutando la possibilità di rialzare i tassi per frenare l'inflazione. Euro/yen a 164,82 e dollaro/yen a 103,13.