{{IMG_SX}}Roma, 17 aprile 2008 - "Non bisogna avere fretta. Abbiamo tutto il tempo a disposizione...". La Lega è in pressing, Umberto Bossi vuole che si decida subito la squadra di governo, ma Silvio Berlusconi con i suoi alleati è stato chiaro. Anche in modo categorico: "Sarò io a decidere".

 

È certamente un modo per far capire che non si farà minimamente coinvolgere in polemiche artefatte, in quello che lui stesso chiama 'teatrino della politicà. Ma è anche una 'risposta' ad una sollecitazione che sarebbe arrivata direttamente dall'alto: calibrare bene e con tempi adatti la squadra di governo.

 

Perlomeno i dicasteri più importanti, come gli Interni (oggi è tornato in 'auge' il nome di Gianni Letta), la Giustizia (tra i papabili anche Alfredo Mantovano di An) e la Difesa (in pole position sempre Ignazio La Russa). Per questo motivo il futuro premier avrebbe frenato e non esclude di avere un colloquio con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, prima di compiere scelte definitive. Un modo per instaurare un clima collaborativo. Berlusconi avrebbe pensato anche di formare una sorta di gruppo ad hoc, una cabina di regia per l'assegnazione dei ruoli, a seconda delle competenze.


Dunque l'invito di Berlusconi è quello alla calma, visto che c'è ancora tempo per stilare la lista di ministri. Il leader del Carroccio con i suoi ha fatto capire di non gradire la 'melina': "Non è che si può continuare a perdere tempo", avrebbe osservato più volte durante il vertice. 

 

Gianfranco Fini ha voluto apertamente tessere le lodi di Giulia Bongiorno, ma - spiegano fonti parlamentari - solo per far capire che i dirigenti del partito di via della Scrofa non devono porre veti su di lei.

 

La Lega continua a chiedere le presidenze di Lombardia e Veneto e ha fatto intendere di non voler fare barricate per il Viminale. Così Roberto Maroni potrebbe andare alle Attività produttive, Giampaolo Dozzo all'Agricoltura e Rosy Mauro al Welfare. Il Senatur, a riunione in corso, fa per alzarsi ed andarsene ma viene trattenuto. ''Non abbiamo combinato niente - sbotta prima di tornarsene via - Il vertice non è stato poi così importante perché non abbiamo fatto nomi. Comunque i ministri della Lega saranno quattro''.


Ieri sera il leader azzurro ha ricevuto Giulio Tremonti e Franco Frattini. "Io posso fare sia il ministro degli Esteri che quello dell'Interno...", ha spiegato quest'ultimo al Cavaliere. Per la sua sostituzione in Europa Romano Prodi ha fatto cinque nomi, uno di questi è quello del ministro De Castro. Per il Senato il favorito è sempre Renato Schifani.


Ancora da risolvere la nuova collocazione a cui sarà destinato Roberto Formigoni. Berlusconi vorrebbe che restasse 'governatore', visto che Milano si troverà a dover preparare l'Expo.

 

LA CRISI ALITALIA

 È possibile un coinvolgimento di Aeroflot per quanto riguarda l'Alitalia? "Rimangono in piedi tutte le ipotesi", dice Silvio Berlusconi, spiegando che con il presidente russo "non c'è un'agenda fissata" e dunque è possibile che si parli anche di Alitalia.
«L'importante - dice Berlusconi - è che l'Alitalia resti compagnia di bandiera Italiana e che le decisioni vengano prese in Italia».

 

APERTURA AD AIRFRANCE

Berlusconi apre ad Air France-Klm, e promette che una volta avuto l'incarico, ne parlerà direttamente con il presidente francese Nicolas Sarkozy. E il dossier Alitalia sarà affrontato anche in un incontro con il governo dimissionario: il leader del Pdl infatti raccoglie l'invito lanciato dall'esecutivo Prodi nei giorni scorsi.


Insomma, ancor prima di essere insediato, il presidente del Consiglio 'in pectorè assicura il suo impegno per risolvere l'annosa vicenda dell'ex compagnia di bandiera. "ne abbiamo parlato ieri sera anche con Bruno Ermolli e Gianni Letta - ha detto Berlusconi - credo che la prossima settimana avremo un incontro con il Governo in modo tale da esaminare le varie possibilità che sono sul tavolo".

 
L'ipotesi di Air France non è comunque accantonata:
"Se si dovesse ritornare al primitivo progetto di un'Alitalia con pari dignità rispetto alle altre due compagnie e con una direzione italiana - ha precisato Berlusconi - sarò lieto di discuterne e una volta che avrò l'incarico ne parlerò anche con il presidente francese Sarkozy".

 


Dai sindacati arrivano segnali di disponibilità: il leader della Cisl Raffaele Bonanni dichiara di essere pronti a discutere a condizione però che «ci siano più aerei in volo, che Malpensa sia maggiormente considerata e che ci sia più attenzione ai livelli occupazionali. Il tempo c'è sempre - ha poi aggiunto - se serve a migliorare le condizioni del volo italiano e il benessere dell'azienda".

Secondo il leader della Cisl, "Spinetta se ne è andato dal tavolo delle trattative perchèera inutile discutere con elezioni imminenti". Circa le indiscrezioni di contatti con la compagnia aerea russa Aeroflot, Bonanni ha tagliato corto: "Chiedete a chi sta prendendo questi contatti"

 

SUMMIT TRA LETTA

 "Ho ricevuto una telefonata poco fa da Gianni Letta che mi ha detto di aver sentito Enrico Letta e che i due si incontreranno addirittura già stasera", ha detto il premier in pectore