{{IMG_SX}}Perugia, 29 febbraio 2008 - "Il Partito democratico corre finalmente libero e, chi voterà per noi, sa che se vinceremo il nostro paese potrà rivivere un tempo mai vissuto, se non negli anni Sessanta con il primo centrosinistra». Così il leader del Partito democratico, Walter Veltroni, di fronte ad una numerosa platea che questa mattina ha preso parte ad un incontro pubblico a Perugia, al Teatro Pavone.


«Se vincerà la destra -ha affermato Veltroni- si riproporrà il vecchio schema dei veti incrociati. Ma con noi l'Italia sarà in una posizione unica nella sua storia perchè al governo ci sarà un solo partito, un solo programma, un solo gruppo parlamentare e un solo leader».


Veltroni, inoltre, toccando il tema della competitività ha parlato di quella italiana come di una «società immobile, che si riproduce come una decalcomania». Per il leader del Pd quindi, il paese «ha bisogno di ritrovare se stesso e la velocità che oggi ha perduto. Noi andiamo troppo piano e ci sfrecciano davanti gli altri paesi europei». Per questo, quindi, per Veltroni l'Italia deve puntare all'innovazione e alla ricerca.


CAMPAGNA URLATA? MAI

Il Pd non cambierà mai il suo modo di fare campagna elettorale: mai urlato, mai evocazione della contrapposizione. A garantirlo è il candidato premier dei Democratici, Walter Veltroni, dal palco del Teatro del Pavone di Perugia: «Quale che sia il clima che si vuole evocare, man mano che noi cresciamo» nel consenso degli italiani, «anche se la destra, sbagliando, deciderà di ritirare fuori la valigia degli utensili della contrapposizione, il nostro tono di voce non cambierà, perchè noi vogliamo unire il Paese e portarlo fuori dalla contrapposizione feroce, funzionale alla conservazione, due cose che per quindici anni sono state sorelle. Noi dobbiamo spezzarle entrambe».

 

NON SONO CAPOLISTA, ALTRI...

"Io non sarò mai capolista. Sarò secondo in quattro circoscrizioni, davanti a me dei giovani. Questo diversamente da quanto succede in altre forze politiche, dove ho visto che i leader saranno capolista in quindici circoscrizioni». Così il segretario del Pd, Walter Veltroni, in un passaggio del suo intervento al Teatro del Pavone di Perugia.

 

PEDOFILIA

Il termine 'castrazione chimica', Walter Veltroni non vuole usarlo, perché "è un'espressione che fa pensare a cose orripilanti", si tratta di valutare se cure farmacologiche potranno essere efficaci, ma è qualcosa che verrà fatto in futuro, alla luce dei risultati della ricerca, mentre da subito servono pene più severe e prevenzione. Parlando a nu comizio a Perugia, Veltroni torna a precisare il proprio pensiero in materia di pedofilia e racconta di essere andato, questa mattina, ad incontrare Luciano Paolucci, il padre di un bambino rimasto vittima, qualche anno fa, di un episodio di pedofilia.


A proposito delle cure farmacologiche, Veltroni spiega: "Sono convinto che possa essere anche meglio della detenzione, come strumento per evitare che si ripeta ciò che è successo ad Agrigento. A condizione però che l'evoluzione scientifica permetta una terapia farmacologica che possa ridurre la libido, cosa di cui al momento non ci sono evidenze certe. E' qualcosa che deve ancora avvenire, intanto rafforziamo le pene e la prevenzione".

 

MORTI BIANCHE

"Ieri a Perugia e questa notte a Genova si sono perse, ancora una volta in maniera insensata, la vite di due persone, di due lavoratori. Alle loro famiglie, colpite in maniera così dura, va la mia solidarietà e quella del Partito Democratico». Lo dice Walter Veltroni in una nota.
Il segretario del Partito Democratico aggiunge che «ci troviamo di fronte ad un fenomeno drammatico che, nonostante gli sforzi compiuti, continua a provocare lutti. È necessario proseguire l'opera di prevenzione avviata dal governo Prodi e fare della sicurezza sul lavoro non solo una priorità dell'agenda politica ma anche una vera e propria questione di interesse civile».


«Si tratta - conclude Veltroni - di un tema che appartiene alla storia di quanti hanno contribuito alla nascita del PD, un tema centrale per noi, come testimonia la candidatura di Antonio Boccuzzi, e sul quale concentreremo tutte le energie possibili».

 

PROGRAMMA COPIATO

Il programma del Pd dovrebbe andare bene a Silvio Berlusconi, visto che il leader del Pdl accusa Walter Veltroni di avere copiato il suo programma. Veltroni conversa con i giornalisti durante la visita aduna fabbrica artigianale di pelletteria e inizialmente evita di rispondere quando gli viene riferito che Berlusconi ha definito copiato il programma del Pd. Poi, sorridendo, si limita ad aggiungere: "Che devo dire... se è copiato, allora va bene. Non dovrebbe essere oggetto di contumelie".