{{IMG_SX}}Roma, 25 febbraio 2008 - Uno dei due vigili urbani che ieri mattina hanno multato il pullman elettorale di Walter Veltroni e' stato fatto oggetto di minacce. Lo fa sapere Alessandro Marchetti, segretario generale del Sulpm, che racconta: "Ieri sera, verso le 21.15, hanno citofonato ad uno dei due vigili che ieri ha multato il pullman elettorale di Veltroni, dicendogli 'bella cazzata che hai fatto stamattina tanto questa la paghi'. Alla sua richiesta di chi sapere chi stava parlando, l'uomo ha risposto 'tanto te ne accorgi'. Subito il vigile, per nulla intimorito si e' vestito ed e' sceso per vedere chi fosse. Non c'era nessuno, ha chiamato il 113 e gli hanno detto di andare al commissariato. E' risalito per prendere le chiavi ed ha telefonato al nostro rappresentante sindacale presso il suo Gruppo che mi avvertito immediatamente".


"Poi- prosegue il racconto di Marchetti- Ha preso l'auto e si e' accorto dei fari di un'altra auto che e' partita insieme a lui, mantenendosi a 50 metri di distanza. La zona Colli Aniene a quell'ora e' vuota, ma all'inizio ha pensato che fosse normale, ha cominciato allora a fare manovre diversive, girando intorno a delle piazzette, a delle aiuole, intorno ad un palazzo, ma questi due fari lo hanno seguito. Si e' fermato e alla stessa distanza si sono fermati. A quel punto ha richiamato il 113, gli hanno detto di rimanere al cellulare fino a che potesse arrivare al commissariato di piazza Bologna in modo da essere rintracciabile".

 

CONTROLLI E MULTA

 Settanta euro di multa per il pullman verde che accompagna il tour elettorale di Walter Veltroni.
Questa mattina, intorno alle 10,15, alla partenza dal Circo Massimo, il pullman diretto nelle Marche sul quale viaggiano i giornalisti è stato fermato dalla Polizia Municipale per un controllo e dal verbale risulta una contravvenzione per il mancato uso della cintura di sicurezza da parte dell'autista.


Il controllo è stato però particolarmente scrupoloso, visto che i due poliziotti in moto si sono avvicinati al pullman dopo soli 20 metri di marcia all'incrocio tra la Bocca della Verità e il lungotevere per chiedere all'autista di fermarsi. Quindi per 10 minuti abbondanti il controllo dei documenti e la contestazione anche per le luci di posizione, che ai poliziotti erano sembrati fendinebbia, ma in realtà erano in regola.