{{IMG_SX}}ROMA, 25 febbraio 2008 - Scusi, ma chi glielo ha fatto fare a non aderire al Partito democratico?
«Non provochi. Sono di buon umore — risponde Gavino Angius, uno dei maggiori esponenti del Partito socialista — la mia squadra del cuore ha vinto e quindi non faccio polemiche».

Pensi: nel Pd, onori e poltrone. Nel Partito socialista a cercare posti...
«Noi non cerchiamo posti. E’ che non capiamo perché Di Pietro sì e i socialisti no».

Anche i radicali...
«Lo dico con affetto. Sono contraddittori. Un po’ come il Pd. Avrei capito se si fosse creata un’aggregazione di forze politiche laiche e socialiste, ma così... ‘Barattare’ un po’ di poltrone in cambio di finanziamenti».

Lei è un ostacolo all’accordo col Pd. I ‘democrats’ non la vogliono...
«La fermo subito. Questa è una cattiveria. Falsa».

E quale sarebbe la verità?
«Che sono stato io a dire loro di no».

Certo, ad aprile 2007, congresso di Firenze, scioglimento della Quercia...
«No, è storia di pochi giorni fa».

Ce la racconti.
«E’ presto detto. Mi hanno chiamato due altissimi dirigenti e mi hanno proposto di entrare nelle liste ‘democratiche’. Ma io ho ripetuto il mio ‘no’».

Commovente...
«No, non ho aderito al Pd e non vedo perché dovrei farlo adesso».

Il Pd semplifica...
«L’ho visto. Hanno fatto dei capolavori. Dovevano semplificare e hanno complicato il quadro politico. Dovevano portare stabilità al governo e Prodi è caduto. Dovevano fare le riforme e andremo al voto prima della fine naturale della legislatura. Complimenti».

E poi quei cattivoni non vi vogliono...
«Mistero. Non si capisce perché non accettino un confronto sui programmi. Salvo assorbire radicali e dipietristi».

Ma anche voi volete allearvi con i ‘democrats’.
«Già, ma su un piano di parità. Col nostro simbolo».

Invece...
«Invece nel Pd scatta il pregiudizio in base all’assunto, assai poco politico, ‘siamo noi gli unici depositari della verità’».

Anche della verità socialista?
«Mi pare chiaro. Se no, perché tutta questa ostilità nei nostri confronti?».

Ma se non vi accordate col Pd dovrete cercarvi un altro lavoro...
«La politica è passione e partecipazione. Se qualcuno crede che da soli i socialisti siano poca cosa, si sbaglia. E avrà modo di ricredersi. Saremo la vera sorpresa delle prossime elezioni. I cittadini non ci voteranno perché siamo belli o intelligenti. Ma perché stiamo cercando di entrare in sintonia col Paese».

Aggressivi da morire: nei vostri manifesti ci sono anche parolacce come ‘inc...ti’...
«Che la gente sia arrabbiata non ci sono dubbi. E non ci sono dubbi che abbia perfettamente ragione».

Ma Veltroni avanza nei sondaggi.
«Dice? A me sembra che l’onda sia finita...».

A destra sono nervosi. E poi ci sono i neodemocristiani...
«A destra non sono nervosi. Hanno la vittoria in tasca. Non credo ai nuovi centristi. Non vanno da nessuna parte».

Anche voi socialisti siete debolucci...
«Non sarà così. Ma se fosse vero, perché tutto questo nervosismo del Partito democratico? I deboli si accolgono senza fare storie. E invece diamo fastidio».

D’Alema. Lei lo conosce bene. Se lo aspettava così ‘cattivo’?
«Non esageri. Non è questione di cattiveria, a parte certe spigolosità di carattere. E’ che Massimo sbaglia politicamente. Per lui i socialisti buoni ci sono. Ma solamente all’estero. Peccato. Non me l’aspettavo».