{{IMG_SX}}Napoli, 16 gennaio 2008 - ORE 22,30 LA CONFERENZA

Per domani alle 12 all'Hotel President di Benevento il ministro della giustizia Clemente Mastella ha convocato una conferenza stampa.

 

ORE 21 IL LEGALE

I coniugi Mastella "sono assolutamente tranquilli e sereni perché la loro difesa è molto semplice". Lo ha assicurato Titta Madia, avvocato di Sandra Lonardo Mastella, moglie di Clemente, da oggi agli arresti domiciliari con l'accusa di concussione.

 

Lasciando l'abitazione dei coniugi Mastella a San Giovanni, frazione di Ceppaloni, l'avvocato ha dichiarato ai cronisti: "E' fondamentale informarvi che in questa inchiesta non c'è nemmeno una tangente, né uno scambio di denaro. Ci sono solo contrasti su delle nomine: questa è la sostanza dell'inchiesta e non intendo entrare nel merito delle contestazioni. Ci difenderemo in tribunale e nelle sedi proprie".

 

"Normalmente in queste inchieste così clamorose - ha insistito l'avvocato - si parla di tangenti, qui invece non ce n'è nemmeno l'ombra. Parlare di nomine imposte è improprio. Ci sono contrasti politici su delle nomine che accadono in qualsiasi consesso politico sia esso regionale, sindacale eccetera". L'avvocato ha quindi informato i cronisti che anche i due figli di Mastella si trovano nella villa con i genitori.

 

0RE 18.40 GLI ARRESTATI UDEUR SONO 23

Terremoto giudiziario nell'Udeur. Sono 23 gli arresti eccellenti (4 in carcere, 19 ai domiciliari) ordinati dalla procura di Santa Maria Capua Vetere  (Caserta) tra gli esponenti campani del partito del ministro della giustizia Clemente Mastella, a cominciare da quello della moglie, Sandra Lonardo Mastella, presidente del
consiglio regionale della Campania, che si trova da oggi pomeriggio ai domiciliari nella sua casa di Ceppaloni (Benevento). È accusata di tentata concussione nei confronti  del direttore generale dell'ospedale di Caserta.
I carabinieri hanno eseguito ordinanze di custodia in carcere nei confronti di Carlo Camilleri, consuocero dei Mastella, che si trova però in ospedale a Benevento da ieri  sera; Vincenzo Lucariello, difensore civico della Regione Campania, il cui telefono cellulare «bollente» ha messo in luce l'intreccio di affari della presunta lobby; Antonello  Scocca e Domenico Pianese.  Provvedimento restrittivo ma con il beneficio dei domiciliari per 19 indagati: Sandra Lonardo Mastella; il sindaco di Benevento, Fausto Pepe; Carlo Banco; Erminia
Florenzano
; l'assessore regionale al personale Andrea Abbamonte e quello all'ambiente Luigi Nocera; Francesco Cardone, i consiglieri regionali Ferdinando Errico e Nicola  Ferraro; Nino Lombardi, presidente della comunità montana del Titerno; Angelo Padovano; Francesco Zaccaro, Antonio Barbieri; Letizio Napoletano; Paolo Budetta; Cristiana Fevola e Ugo Ferrara.  Interdetto dall'ufficio di giudice del Tar Campania, Ugo De Maio; da quello di vigile urbano, Luigi Treviso; da prefetto di Benevento, Giuseppe Urbano

 L'indagine è basata su intercettazioni telefoniche disposte nell'ambito di una inchiesta che portò all'arresto nel giugno dello scorso anno dell'ex direttore generale della Provincia di Caserta, Antony Acconcia e di due consiglieri provinciali con le accuse di associazione per delinquere, corruzione, concussione, turbativa d'asta e falso in atti  pubblici.  «Le indagini, condotte dalla procura da circa un anno, hanno preso spunto da conversazioni telefoniche relative alla gestione degli appalti e servizi pubblici nella Provincia di  Caserta e hanno consentito di far luce su un tessuto di illecito radicato nell'area politica, amministrativa e giudiziaria della Campania». Così scrive la procura di Santa Maria  Capua Vetere in una nota che precisa alcuni contorni dell'inchiesta. 

Poco prima che le venisse notificato l'arresto Sandra Mastella aveva escluso le sue dimissioni. Il suo portavoce ha aggiunto: «È tranquilla e serena con la sua coscienza. Ha  piena fiducia nella magistratura per una vicenda che non ha al centro una dazione di denaro, ma solo una diversità di giudizi intorno a nomine». Ha poi ribadito il concetto  parlando di «banali contrasti» che emergerebbero dalla lettura degli atti.

 ORE 18,03 CONCUSSIONE A BASSOLINO

Mastella sarebbe indagato per concussione al governatore della Campania Antonio Bassolino. L'ipotesi di reato ipotizzata farebbe riferimento alle trattative politiche per la nomina di dirigenti negli enti amministrativi campani.

Per tale vicenda Mastella e' indagato in concorso con il consuocero Carlo Camilleri e gli assessori dell'Udeur Luigi Nocera ed Andrea Abbamonte. In particolare avrebbero costretto Bassolino ad assicurare loro la nomina a commissario dell'Asi di Benevento di una persona ''liberamente designata da Mastella''.

 

 ORE 17,50 INDAGATO MASTELLA Le agenzie battono un flash: indagato anche il ministro della giustizia Clemente Mastella nell' ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Santa Maria Capua Vetere che ha portato ai domiciliari la moglie. 

 ORE 17,41 BRACCIO DI FERRO, CAMERA SOSPESA

La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha deciso una sospensione dei lavori fino a domattina alle 11, in attesa di una risposta da parte del governo sulle dimissioni del ministro della Giustizia. Prima di allora, alle 9,30 si terrà una nuova riunione dei capigruppo che riceveranno comunicazioni dal presidente del Consiglio.


La decisione è stata presa dopo un lungo braccio di ferro tra maggioranza e opposizione. Il centrodestra ha insistentemente chiesto la presenza del premier Romano Prodi per chiarire quanto sta accadendo, mentre la maggioranza ha chiesto tempo per lasciare modo al Guardasigilli di riflettere e affrontare la difficile situazione familiare dopo gli arresti domiciliari decisi nei confronti della moglie, Sandra Lonardo.

 

ORE 17,20 MARINI: PRODI IN SENATO

"Abbiamo un ministro dimissionario che non ha ancora fornito le sue determinazioni finali. Il presidente del Consiglio ha respinto le sue dimissioni. Se esse verranno confermate, naturalmente inviteremo il presidente del Consiglio a intervenire in Senato. A oggi ci è sembrato che il rilievo della questione fosse tale da non lasciare senza dibattito politico questa assemblea".

Lo ha detto il presidente del Senato, Franco Marini, replicando all'intervento del capogruppo di Forza Italia, Renato Schifani, che aveva sollecitato la presenza del premier nell'aula di Palazzo Madama. Schifani ha detto che è inquietante e imbarazzante lo scenario delineato dal Guardasigilli nell'intervento di questa mattina alla Camera.

"Un ministro che dichiara di avere paura pone problemi che meritano una riflessione e un dibattito alla presenza dell'interno governo. Si rischia una frattura nel sistema Paese che merita un'analisi e una risposta da parte del presidente del Consiglio. Auspico che Prodi, senza nessuna venatura polemica, venga lui a sottoporsi al confronto in quest'aula. Le parole di Mastella sono pesanti e vanno tenute in considerazione perchè non è sufficiente un dibattito in questa maniera che si limiti al resoconto della giornata».

 

ORE 17,10 LA REAZIONE DI BEPPE GRILLO

"La nostra immagine all'estero, tra la spazzatura, la moglie di Mastella e la solidarietà di Prodi è ormai compromessa". Beppe Grillo dedica un accenno al caso Lonardo nella sua battaglia sul blog ai finanziamenti all'editoria. ’Un piccolo passo dell’uomo, ma un grande balzo per l’umanita’’. Cosi’ in maniera caustica Beppe Grillo commenta le dimissioni del ministro Clemente Mastella dopo gli arresti domiciliari per tentata concussione in concorso della moglie Sandra Lonardo. Comunque ha aggiunto Grillo, raggiunto telefonicamente dall’Ansa: ’ho molte altre cose da dire sull’argomento. Le scrivero’ sul mio blog’.

"Anche le testate finanziate per stranieri e emigranti all'oscuro di quello che avviene nel nostro Paese, come l'arcinoto 'Polesani nel mondò o il Gruppo l'Espresso (1 milione 700 mila euro di contributi all'anno) potranno fare poco - ironizza il comico legando la vicenda di oggi alla polemica contro la 'Casta dei giornalì condotta insieme a Beppe Lopez - per cambiare la situazione".

 

 ORE 16,11 PARLA IL PROCURATORE

Mariano Maffei, procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ha definito ''disgustosa'' la polemica sollevata dal ministro della Giustizia Clemente Mastella oggi in Parlamento. Il magistrato ha detto che ''si riserva ogni azione nelle sedi competenti'' per le affermazioni di Mastella a seguito delle quali ipotizza ''calunnie ed offese alla mia reputazione''.

 

ORE 14,15 'VICINO A MIA MOGLIE

Il ministro Mastella è irremovibile: "Ringrazio Prodi, ma devo stare accanto a mia moglie "

 

 ORE 14,03 PRODI RESPINGE LE DIMISSIONI

E' ufficiale, dopo le voci circolate tutta la mattina il premier ha deciso di respingere le dimissioni del Guardasigilli

ORE 13 BERLUSCONI: GRAVITA' INAUDITA

"Quello che e' successo al Senatore Mastella e' di una gravita' inaudita. Mi dispiace per lui e per sua moglie Sandra e rinnovo a tutti e due l'espressione della piu' convinta ed affettuosa solidarieta' gia' espressa in Parlamento dall'onorevole Bondi a nome mio e di Forza Italia".

Lo afferma il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che aggiunge: "Ma al di la' dell'aspetto umano c'e' un problema politico che e' ancora piu' grave. Il ministro della Giustizia ha detto oggi in Parlamento le stesse cose che dico io ormai da molti anni e che mi hanno fruttato gli attacchi non solo della magistratura, ma anche di tanta parte della maggioranza di governo".

Insomma, chiede l'ex premier, "che faranno e che diranno adesso questi signori davanti alla drammatica denuncia del Ministro della giustizia? La condividono? E come mai in Parlamento tutti hanno dato a lui la solidarieta' che non hanno mai dato a me? Era finta e solo a parole o nasceva dalla condivisione di quel giudizio e di quella denuncia?". E, poi, insiste Berlusconi, "che dicono il Presidente del Consiglio e il Governo della 'emergenza democratica', della 'giustizia ad orologeria', del 'pacchetto di mischia' e della 'trappola scientifica, mediatico-giudiziaria' denunciate in Parlamento dal loro Guardasigilli?".

 

ORE 13,26 UDEUR: DIMISSIONI IRREVOCABILI

"Se come sembra Prodi respingerà le dimissioni, Mastella le confermerà". Lo dice ai cronisti il senatore dell'Udeur Tommaso Barbato che è stato riunito fino a pochi minuti fa con Clemente Mastella ed altri esponenti del partito alla Camera.

 

 ORE 12,45 MASTELLA LASCIA MONTECITORIO

Si è concluso nell'Aula di Montecitorio il dibattito sulle dimissioni del ministro della Giustizia, Clemente Mastella. Il Guardasigilli ha lasciato l'Aula con gli occhi lucidi e senza lasciare altre dichiarazioni ai cronisti che lo attendevano.

Quindi si è riunito nella sala del governo con i capigruppo dell'Udeur al Senato e alla Camera, Tommaso Barbato e Mauro Fabris, con tutti i deputati del Campanile e con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti.

 

 ORE 12,40 SANDRA LONARDO INFLUENZATA

"Frastornata, ma tranquilla, perchè in questi casi si è soli con la propria coscienza. E io sono tranquilla". Sandra Lonardo Mastella conferma all'Agi di non aver avuto notificato alcun provvedimento restrittivo che la riguardi, e di essere nella sua casa di Ceppaloni solo perchè «ho ancora un pò di influenza, brividi di freddo. Già questa mattina alle 7 avevo telefonato al vicepresidente del Consiglio regionale Mucciolo per chiedergli di presenziare alla conferenza dei capigruppo. Non vado in Consiglio, nonostante per un attimo, dopo queste notizie di stamani, avessi pensato di farlo. Ma non mi sento bene".

 

ORE 12,37 NO ALLE DIMISSIONI

Romano Prodi sarebbe orientato a respingere le dimissioni di Clemente Mastella da Guardasigilli.
Secondo quanto si apprende da fonti di governo, infatti, il presidente del Consiglio, anche alla luce degli orientamenti emersi dal dibattito parlamentare e le espressioni di stima e solidarietà giunte da maggioranza e opposizione, avrebbe intenzione di chiedere a Mastella di restare al suo posto.

 

ORE, 10,30, IL DISCORSO IN AULA

Clemente Mastella si è dimesso. Con un commosso intervento alla Camera, il ministro della Giustizia ha annunciato le dimissioni in seguito al provvedimento deciso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Sandra Lonardo Mastella, presidente del Consiglio Regionale della Campania e moglie del ministro della Giustizia Clemente Mastella.

Il gip che ha disposto il provvedimento, avrebbe ravvisato gli estremi di una tentata concussione in contrasti che ci sarebbero stati in passato con il direttore generale dell'ospedale di Caserta.


Ho resistito nel fortino", ha detto il guardiasigilli nel suo applaudito intervento a Montecitorio, ma ora che "toccano i miei affetti, la mia famiglia, mia moglie, getto la spugna". "E' la prima volta, confesso, che in vita mia ho paura", ha aggiunto, riferendosi a "colpi bassi e imprevisti", a un "concertato volume di fuoco per distruggere la tua persona, la tua dignità, i tuoi valori".

 Mastella ha confessato di considerare "tutto irreale, innaturale, fuori da ogni logica che si componga con la vita politica fatta anche di scontri, di rivalse, di umori, di indicazioni, di raccomandazioni lecite solo per alcuni ordini, illecite per la classe politica". "Mi dimetto - ha aggiunto - perché tra l'amore per la mia famiglia e il potere scelgo il primo". Sandra Lonardo Mastella si è detta sconcertata per la notizia degli arresti domiciliari, ma serena.
"Apprendo dalla televisione una notizia sconcertante, che sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari nei miei confronti per tentata concussione. Mi sento assolutamente serena - dice il presidente del Consiglio regionale della Campania - non ho nulla da temere e fornirò all'autorità giudiziaria qualunque chiarimento che mi venga richiesto".

E ancora: "È stata ordita una trappola scientifica contro di me vile ed ignobile. Così come vile ed ignobile è stato prendere in ostaggio mia moglie a cui voglio un mondo di bene".  "Mi dimetto per senso dello Stato".
Clemente Mastella ha in faccia il segno della sconfitta quando annuncia -in aula alla Camera- che lui getta la spugna: "Lo faccio senza tentennamenti", perche' difficile (anche se "avrei potuto") restare al proprio posto "come un ministro della Giustizia che non riesce a difendere neppure la moglie" da "accuse balorde".


E dunque, via dal governo, "per aprire- Mastella lo promette- la questione fondamentale dell'emergenza democratica tra politica e magistratura". Gia', perche'- conclude il ministro citando Fedro- "gli umili soffrono quando i potenti si combattono".

In un altro passaggio il Guardasigilli spiega: ''Mi dimetto sapendo che un' ingiustizia enorme e' la fonte inquinata di un provvedimento perseguito con ostinazione da un procuratore che l' ordinamento giudiziario manda a casa per limiti di mandato e di questo mi addebita la colpa''.

''Colpa che invece - aggiunge Mastella - non ravvisa nell' esercizio domestico delle sue funzioni per altre vicende che lambiscono suoi stretti parenti e delle quali e' bene che il Csm e altri si occupino''.

"Ho provato, ho creduto, ho sperato che la frattura tra politica e magistratura potesse essere ricomposta, attraverso la dialettica, il confronto, il dialogo, l'incontro. Ma devo prendere atto che nonostante abbia lavorato giorno e notte per dimostrare la mia credibilità e la mia buona fede di interlocutore affidabie per il mondo della giustizia, oggi mi accorgo che sono stato percepito cime un avversario da contrastare, se non addirittura come un nemico da abbattere".

 

 

LA SOLIDARIETA' DI PRODI

Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha telefonato al ministro della Giustizia, Clemente Mastella, non appena appresa la notizia del provvedimento nei confronti della moglie del Guardasigilli, Sandra Lonardo. Nel corso della conversazione il premier ha espresso al leader del partito del Campanile la sua solidarietà per quanto avvenuto.

 

 

I COMMENTI POLITICI

"Un gesto raro" di "grande responsabilità istituzionale e politica". Così il presidente dei senatori dell'ulivo Anna Finocchiaro commenta con i giornalisti le dimissioni del ministro della Giustizia Clemente Mastella, in seguito alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto la moglie Sandra Lonardo.
"Vorrei sottolineare un fatto: il provvedimento di cattura, annunciato questa mattina da una tv locale - osserva - non è stato notificato ancora all'interessata. C'è qualcosa che non funziona".

Il Pd esprime «solidarietà umana e politica» a Clemente Mastella e chiede al ministro Guardasigilli di «proseguire nel suo lavoro». Lo ha detto in aula alla Camera il vicesegretario del partito, Dario Franceschini, subito dopo l'annuncio delle dimissioni.

 

 "L'Udc non abbandona la linea garantista: nessuno e' colpevole fino a sentenza definitiva, fiducia nella magistratura, chiamata ad accertare rapidamente le eventuali responsabilita'". Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'Udc, parte da questa premessa per dire: "Pur comprendendo la delicatezza della situazione, riteniamo che il ministro della giustizia, al quale esprimiamo la nostra piena solidarieta' -per ragioni di diritto e di responsabilita' istituzionale- non debba rimettere il proprio incarico".


"Esprimo la mia personale solidarieta' a Clemente Mastella per la vicenda che coinvolge la sua famiglia.
Lo invito a non far mancare il suo apporto al lavoro del governo per il Paese". E' quanto afferma Vannino Chiti, ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, dopo aver appreso la notizia della vicenda giudiziaria che ha coinvolto la moglie del ministro della Giustizia, Clemente Mastella.

 

STORACE FUORI DAL CORO

«Non è mai un bel giorno, quando una persona viene arrestata, ma La Destra non si associa alla solidarietà ipocrita sul caso della signora Mastella, che vede gareggiare chi teme per le sorti del governo e chi auspica la sua caduta». È quanto dichiara il segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace.
«Sappiamo tutti -prosegue- che Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto» rileva Storace «soprattutto quando governa l'amministrazione della giustizia. A maggior ragione deve valere per la moglie di Cesare. È evidente che se il magistrato ha sbagliato pagherà. Ma questo -conclude- non è un motivo per inquinare le decisioni della giustizia».

 

LA VICENDA GIUDIZIARIA

Il Gip di Santa Maria Capua Vetere, a quanto apprende Apcom, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Sandra Lonardo Mastella, presidente del Consiglio Regionale della Campania e moglie del ministro della Giustizia Clemente Mastella.

Il Gip, secondo quanto si è appreso, avrebbe ravvisato gli estremi di una tentata concussione in contrasti che ci sarebbero stati in passato con il direttore generale dell'ospedale di Caserta.
Un conflitto, quello fra la signora Mastella e il dirigente ospedaliero, che politicamente ha radici profonde: l'uomo era molto vicino ai Popolari-Udeur al momento della designazione mentre si è poi avvicinato al presidente della Provincia Sandro De Franciscis.