{{IMG_SX}}La Valletta, 12 gennaio 2008 - Romano Prodi perde le staffe dopo le ultime notizie giunte dalla Sardegna per l'emergenza rifiuti e dedica tutta la conferenza stampa con i giornalisti italiani per mandare "un messaggio al Paese", mettendo su piatto della bilancia oltre alla sua autorità di premier anche "l'autorità morale".

Prodi parla di vergogna e di responsabilità collettiva. L'obiettivo è fermare i disordini in Sardegna, convincere le Regioni riottose a mostrare disponibilità e bloccare l'abitudine di inviare i rifiuti all'estero. Un'abitudine che è "una vergogna" per l'immagine del Paese proprio mentre dell'Italia si cominciano da dare giudizi positivi. Prodi usa i toni delle occasioni più solenni e difficili.


"Il governo non può tollerare che il problema non sia risolto". "Ci sono state altre tensioni - afferma Prodi - perchè una Regione ha dimostrato spirito di solidarietà, quel necessario spirito di solidarietà che tiene insieme ogni Paese del mondo. E il suo presidente è stato oggetto di attacchi, di insulti, di proteste. È chiaro che è ora di parlare al Paese: il governo è intervenuto sul problema dei rifiuti a Napoli cambiando le strutture di potere, organizzando una soluzione definitiva, dando i mezzi materiali e la potestà perchè il problema sia risolto".

Ora "il governo non può tollerare che il problema non sia risolto. Ho chiesto alle Regioni solidarietà, mi è stato offerto un minimo di solidarietà e questa solidarietà deve essere allargata, approfondita".
Il presidente del Consiglio quantifica lo sforzo "minimo e temporaneo che è stato chiesto": "se lo valutassimo si tratterebbe di poco più di tre grammi di immondizia al giorno, per ogni cittadino, per i pochi giorni dell'emergenza".

 

Nuovamente il premier ha ricordato di aver parlato con gli operatori dei termovalorizzatori, nelle diverse Regioni, e di avere avuto da molti una manifestazione di disponibilità, disponibilità non giunta, invece, dai responsabili politici delle amministrazioni. "Gli operatori mi hanno dato risposte aperte".


Ma "c'è una assunzione di responsabilità, se c'è una responsabilità collettiva". Dunque, "non è ammissibile che un Paese come l'Italia, di fronte a questo problema, non dimostri la responsabilità collettiva". E le Regioni devono fare, ognuna, il proprio dovere. Prodi riferisce di aver chiesto a un operatore di un termovalorizzatore la disponibilità e di averla ricevuta ma, ovviamente, a condizione che la Regione "dia il permesso".


"La mia disponibilità c'è, mi ha detto l'operatore - riferisce Prodi - perchè ho capacità in eccesso, ma ci sarebbe anche se non l'avessi. Perchè se c'è un vostro parente che chiede ospitalita in casa vostra, anche se non avete una stanza in più preparate un divano in soggiorno. Questa è la risposta seria che ho avuto, la disponibilità di un Paese che è più aperto rispetto agli interessi delle classi politiche, appartengano esse alla maggioranza o alla minoranza. È ora di finirla".


Nei prossimi giorni il commissario in Campania "prenderà contatto con tutte le autorità regionali, con le varie discariche e i termovalorizzatori del Paese, per risolvere questa emergenza che è una vergogna per tutta l'Italia e la dobbiamo risolvere tutti assieme". Prodi lancia questo messaggio e aggiunge: "Il nostro Paese non può più mandare immondizia all'estero: è un'altra vergogna che noi non possiamo portarci più dietro. È chiaro che questo problema deve essere risolto in Italia. Non voglio più sentire ironizzare sull'Italia da parte delle autorità internazionali. Noi in tante occasioni, ben più tragiche, ci siamo uniti e abbiamo risolto i problemi: lo dobbiamo risolvere anche i questa occasione. Il governo ha fatto la sua parte, il governo farà ogni sforzo e prenderà ogni decisione perchè ciascuna Regione e ciascun responsabile faccia il proprio dovere, perchè l'Italia si merita molto di più dell'immagine che in questo momento c'è di noi all'estero".

 

Prodi ha anche riferito di aver avuto il via libera di operatori di termovalizzatori anche di Regioni da parte delle quali era giunto il no agli aiuti alla Campania. "Vorrei vedere quale è la Regione che si prende la responsabilità di non autorizzare il trattamento di rifiuti in impianti che sono capaci di trattarli senza alcun danno, anzi con un guadagno economico, semplicemente per un pregiudizio politico o per incapacità di comprendere il grande momento del Paese. A questo punto io lo voglio vedere, e nella mia responsabilità di presidente del Consiglio sono disposto a qualsiasi confronto in materia".

 

Ma sempre su base volontaria, o pensa di esercitare pressioni d'autorità? "Il presidente del Consiglio può usare solo l'autorità che ha, ma credo che ci sia un momento in cui l'autorità morale pesa ancora di più di qualsiasi decisione politica". In queste ore, ha concluso Prodi, sono giunte da alcune Regioni "aperture di dialogo, maggiori comprensioni".