{{IMG_SX}}New York, 21 dicembre 2007 - Il ministro dell'Interno Giuliano Amato ha scritto una lettera di critica alla redazione del New York Times dopo l'articolo pubblicato il 13 dicembre a firma dell'inviato del quotidiano a Roma Ian Fisher.

 

Amato ha rimproverato al giornalista di avere dipinto "una immagine dell'Italia che non risponde alla realtà, ma è soltanto una parodia". La lettera è stata pubblicata nella serata di oggi sul sito internet del giornale insieme a una intervista a Fisher sulla bagarre prodotta dall'articolo. Il giornalista ha fatto un lungo elenco dei problemi e delle idiosincrasie del sistema politico italiano, identificando in queste una delle ragioni che avrebbero reso "depresso" il Paese.

 

Dal canto suo, l'inviato del New York Times a Roma ha detto di non avere mai ricevuto così tanta corrispondenza nella sua carriera come dopo il suo articolo al veleno. Fisher, che giura di non aver voluto far uscire il pezzo il 13 dicembre in contemporanea alla visita del presidente Giorgio Napolitano negli Usa ("non lo abbiamo fatto apposta"), ritiene che il vero problema è che "gli italiani badano troppo al giudizio degli stranieri, soprattutto degli americani".

 

Il reporter ha spiegato sul sito internet del giornale di aver ricevuto una quantità enorme di mail. "Arrivavano da tutte le parti, in gran numero e sono rimasto sorpreso. Soprattutto da italiani che erano d'accordo con me, su tutto tranne l'idea che siano depressi". "Per molti italiani credo che si tratti di una catarsi - dice al blog del quotidiano parlando dell'articolo pubblicato il 13 dicembre scorso - dozzine di persone mi hanno ringraziato, anche se non sono completamente d'accordo con quello che dico. Ma la classe politica non credo che sia molto contenta".

 

La differenza nella reazione tra politici e gente comune, continua, è la cosa che lo ha sorpreso di più nella vicenda. "Molto è stato scritto sulla spaccatura che c'è tra italiani e politica, e la reazione a questo articolo è il segno che questa spaccatura esiste".

 

Il New York Times pubblica, contestualmente all'intervista a Fisher, anche una lettera di protesta del ministro dell'Interno Giuliano Amato al quotidiano newyorchese, nella quale si bolla come "una parodia" l'immagine data dell'Italia e degli italiani.