Mercoledì 25 Giugno 2025
ANTONELLA COPPARI
Politica

2 giugno "Basta affamare Gaza"

Il presidente Mattarella: è disumano "I palestinesi hanno diritto a confini certi" .

Il presidente Mattarella: è disumano "I palestinesi hanno diritto a confini certi" .

Il presidente Mattarella: è disumano "I palestinesi hanno diritto a confini certi" .

La misura è colma: "S’impone subito il cessate il fuoco a Gaza. È disumano che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani". Sergio Mattarella parla alla vigilia della festa della Repubblica prima del concerto in onore del corpo diplomatico accreditato in Italia: in tempo di conflitti, dedica il suo breve ma intenso discorso alla pace. Pensa all’Ucraina, certo. Ma soprattutto volge lo sguardo verso il Medio Oriente dove ’umanità’ è un concetto abolito da un pezzo.

In prima fila ad ascoltarlo c’è la premier Giorgia Meloni, c’è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani e, soprattutto, ci sono gli ambasciatori. Lo sdegno che risuona nel salone dei Corazzieri non sembra turbare più di tanto l’umore dei convenuti nei giardini del Quirinale. Qualche faccia davvero scura c’è: quella degli interisti, reduci dalla batosta in Champions League, come il presidente del Senato Ignazio La Russa. Al qualo solo dire ’in’ è come sventolare il rosso in faccia al toro: "La partita? Facciamo finta che non si sia giocata, sono stati solo dei figuranti", dice appena mette piede sull’erba, al termine del concerto. Le espressioni plumbee sono controbilanciate dal sorrisone dei milanisti. Primo tra tutti Matteo Salvini che, con John Elkann, chiacchiera del nuovo allenatore della sua squadra: Massimiliano Allegri. "Devo ancora prendergli le misure. Ma peggio di quest’anno non può andare".

Il breve ma intenso messaggio del capo dello Stato, è concentrato-su altre due partite, decisamente più sanguinose: l’Ucraina e Gaza. Su Kiev Mattarella è sintetico e tassativo: "Confermiamo il nostro fermo e convinto sostegno a Kiev". Lo schieramento franco non gli impedisce di augurarsi che si tratti "perché si possa raggiungere una pace che sia giusta, complessiva e duratura". Più lungo il passaggio su Gaza: se in Ucraina permane un barlume di diplomazia, in Medio Oriente questa non sembra di casa. Il Presidente non vuole passare per fazioso: ricorda con termini forti la strage del 7 ottobre, "il sanguinario attacco di Hamas contro vittime israeliane inermi, con ostaggi odiosamente rapiti che vanno liberati". Poi la denuncia esplode: "È inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti di Gaza". Chiede che l’esercito israeliano "renda accessibili i territori all’azione degli organismi internazionali". Spiega che "i palestinesi hanno diritto al loro focolare entro confini certi", enfatizzando la linea dell’Unione europea, di "due popoli, due stati". Insiste che non è umano affamare i bambini. Per controbilanciare, sottolinea la preoccupazione per "le manifestazioni di antisemitismo che si riaffacciano nel mondo". Passaggio sicuramente apprezzato dal rabbino Riccardo Di Segni: si presenta con la kippah in testa, per onorare insieme alla Repubblica la festa di Shavuot. Mattarella non le manda a dire né alla Russia di Putin né all’Israele di Netanyahu: "L’occupazione illegale di territori di un altro paese non può essere presentata come misura di sicurezza".

A Roma l’estate è arrivata da appena ventiquattr’ore, sarà per questo che le signore della politica italiana hanno scelto di comparire in chiaro. Abito celeste ricamato per la presidente del consiglio, tailleur d’ordinanza salvia su camicia bianca per Elly Schlein: per concentrarsi sul completo ci vuole un po’, tanto colpisce l’occhio il fiocco che lo decora stile anarchici dell’ottocento. Tra gli ospiti anche Geppi Cucciari e Paola Cortellesi, ma l’anima della festa è Matteo Renzi: volteggia tra gli ospiti, distribuisce battute. Giorgia è in forma smagliante: tutti la cercano, tutti la vogliono. Nonostante sia scomparso nel 2023, un po’ si avverte l’assenza di Silvio Berlusconi. A sostituirlo come sempre nella vita c’è Gianni Letta.

Un certo alleggerimento d’atmosfera in un momento così pesante è comprensibile. Non che ci si riesca sempre: l’idea che le parole del capo dello Stato siano uno ’sprone’ per un governo finora un po’ timido verso Gerusalemme, non va giù ad Antonio Tajani. E così sbotta con un giornalista che gli aveva chiesto se non si fosse sentito scavalcato dal presidente: "Ma quando mai! Se sentite il suo discorso abbiamo la stessa identica posizione. Basta con queste critiche ingenerose: la violenza nei confronti del governo su questo argomento è inaccettabile". Si accalora: "Riconoscere lo stato di Palestina? Abbiamo visto che effetto ha prodotto sul governo israeliano la posizione di Sanchez o di Macron. La pace dipende da un paese: gli Stati Uniti". E non è lieve la conversazione in un angolo della terrazza del Quirinale che domina Roma tra Meloni e Mattarella. Il momento è quello che è. A chiarire quanto sia incerto il cammino verso la pace ci pensa il Presidente: "La pace non è un ideale per anime ingenue, stroncato poi dal severo giudizio della storia. La pace è esperienza che statisti lungimiranti hanno saputo pazientemente costruire. Occorre proseguirne l’opera".