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Renzi e la politica social: "Il centrosinistra si riprenda la sicurezza"
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Renzi e la politica social: "Il centrosinistra si riprenda la sicurezza"Nel suo ultimo libro il leader di Italia viva bacchetta i populisti "Sovrapporre l’immigrazione alla criminalità è un giochino banale. Per bloccare la delinquenza riportiamo gli agenti in strada dall’Albania".

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Dal fisco alla sicurezza: le piccole e medie imprese rischiano 130 controlli all’anno
Economia

Dal fisco alla sicurezza: le piccole e medie imprese rischiano 130 controlli all’anno(DIRE) Bologna, 21 feb. - Otto morti al mese, 207 incidenti al giorno, 76.000 in un anno. E' la guerra che ogni giorno si combatte nei luoghi di lavoro in Emilia-Romagna, dove solo nel 2024 il conto delle morti bianche è arrivato a 96. A fare il punto è la Cgil, che ha illustrato i dati dell'Osservatorio sulla sicurezza dei luoghi di lavoro in occasione della presentazione dell'avvio della campagna referendaria. Il sindacato ha analizzato i dati dello scorso anno sugli infortuni, ma anche le cifre relative al periodo dal 2019 al 2023 e quelle che coprono il ventennio 2002-2022. "Dal 2019 al 2023 in Emilia-Romagna ci sono stati 596 morti, a cui si aggiungono i 96 dello scorso anno", ricorda il segretario regionale, Massimo Bussandri. Analizzando i dati, il sindacato ha rilevato tre principali criticità, che incidono sul verificarsi degli incidenti. Il primo è dimensione aziendale: il 67% delle morti sul lavoro avviene in aziende con meno di 10 dipendenti. Il secondo elemento evidenziato dal sindacato è la precarietà. "Il 56% degli infortuni mortali riguarda lavoratori non stabili, che sono il 22% degli occupati. Il 5% delle morti avviene nella prima settimana di lavoro: questo significa che in molti casi manca la formazione preventiva, ma anche che gli incidenti portano alla regolarizzazione di lavoratori in nero", osserva Bussandri. "Queste criticità si concentrano nella filiera appalti e subappalti. Tutte le grandi stragi, da Suviana a Brandizzo, hanno riguardato queste filiere", sottolinea il sindacalista. "Serve un'azione più forte anche da parte degli ispettorati del lavoro, servono più tecnici della prevenzione, bisogna dare un messaggio chiaro alle aziende che chi non rispetta le regole poi viene sanzionato", scandisce. Dai dati "emerge che gli infortuni mortali in Emilia-Romagna sono in aumento nel 2024. C'è una tendenza di lungo periodo che è preoccupante. Aumentano gli infortuni mortali fra le donne e fra i lavoratori stranieri, cioè le tipologie di lavoratori a più alta fragilità contrattuale e retributiva", prosegue. "La sicurezza sul lavoro è un tema certamente di formazione preventiva, di investimenti adeguati, di ricerca tecnologica di soluzioni avanzate, di controlli e di vigilanza, ma è anche anche e sempre di più un tema di modello di impresa, di modello produttivo", sostiene Bussandri. "Abbiamo ancora 150 casi mesotelioma maligno all'anno causati dall'esposizione all'amianto. C'è un'incidenza alta degli incidenti tra i lavoratori nati all'estero e una crescita degli infortuni tra gli over 65", racconta Paride Amanti della segreteria regionale della Cgil. Il rapporto contiene anche due approfondimenti: il primo è relativo alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro in un'ottica di genere ed evidenzia come, da un lato, crescano gli infortuni mortali (da 7 a 11), le denunce di infortunio e di malattia professionale delle lavoratrici, dall'altro, vada contrastato il fenomeno crescente delle molestie e della violenza nei luoghi di lavoro. Il secondo approfondimento è relativo al caldo estremo dovuto ai cambiamenti climatici: durante le ondate di calore il rischio di infortunarsi cresce del 17%. Il peso degli infortuni registrati nei mesi estivi sul totale sta, infatti, crescendo ed è passato dal 28% del 2020 al 34% del 2023. Il rischio aumenta dell'1% per ogni grado in più di temperatura. "Chiediamo di consolidare per tutta stagione l'ordinanza 'calore', estendendola a tutti quelli che lavorano all'aperto, compresi i riders", spiega Amanti. (Vor/ Dire) 16:10 21-02-2

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