Mercoledì 24 Aprile 2024

C’è posta dall’Inps: la busta arancione. Pensioni, a casa il calcolo degli assegni

E il premier annuncia misure contro la povertà infantile in manovra

Tito Boeri e Giuliano Poletti (Imagoeconomica)

Tito Boeri e Giuliano Poletti (Imagoeconomica)

Roma, 1 ottobre 2015 - Cantiere pensioni: lavori in corso. Cantiere manovra: entrano le misure contro la povertà infantile. È lo stesso Matteo Renzi, sotto il fuoco del question time alla Camera, a svelare un nuovo tassello della legge di Stabilità, punto di «svolta definitiva» per l’economia italiana. «Ormai siamo fuori dalle sabbie mobili», assicura il premier, che rilancia su tre fronti: cancellazione delle tasse sulla prima casa (che l’Europa lo voglia o meno), taglio dell’Ires del 2017 già nero su bianco nella Stabilità (attorno al 24%, sotto Spagna, Germania e Francia) e piano per le fasce più povere della popolazione.

Quel che è certo è che non si tratterà di reddito di cittadinanza (con buona pace di grillini, Sel e associazioni varie). Per aiutare i poveri, sottolinea Renzi, servono più crescita e più lavoro perché così recita «la nostra Costituzione». Il piano anti-povertà, auspicato dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti (ma anche dalla minoranza del Pd), non sarà quindi generalizzato, ma limitato a misure specifiche (e meno onerose per i conti pubblici) contro la povertà infantile. Troppo presto per i dettagli, dicono gli uomini vicini al premier. Certo un intervento di questo tipo potrebbe venire incontro anche alle richieste dei centristi della maggioranza che da tempo chiedono interventi per famiglie e figli. Si tratta, comunque, di un nuovo tassello che rende ancora più corta la coperta della manovra da 27 miliardi. Il premier assicura che non ci saranno tagli alla sanità (il fondo aumenterà meno del previsto: 111 miliardi invece di 113) e dà praticamente per acquisiti i 16,8 miliardi di flessibilità europea: «Il 13 gennaio 2015 la Commissione ha approvato le clausole sulla flessibilità: è una decisione, questo ha ottenuto l’Italia nel semestre, l’1% di spazio» di deficit.

Il tempo però stringe. Mancano 15 giorni alla deadline e il cantiere manovra è ancora in pieno fermento. Soprattutto quello sulle pensioni. «Si stanno ancora valutando tutte le ipotesi e, soprattutto, gli impatti economici dei singoli scenari», ma il senso dell’intervento, spiegano dall’entourage di Renzi, è «tenere insieme regole generali per la flessibilità in uscita e specifiche esigenze di alcuni lavoratori come gli esodati», cioè «integrare i due interventi superando la logica delle salvaguardie». Il punto fisso, ribadito dal Tesoro, è non intaccare la tenuta dei conti: circa un miliardo le risorse disponibili, almeno per il 2016. Se ne stanno occupando «personalmente i ministri Padoan e Poletti», spiega il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. Ieri avrebbe dovuto esserci un incontro dei ministri con il premier, poi saltato. Come sottolinea Baretta, «il discorso non è ancora chiuso», i tecnici di Mef, Lavoro e Inps stanno facendo ancora i calcoli. La misura allo studio prevederebbe la possibilità di anticipare l’uscita di tre anni e qualche mese (63 anni di vecchiaia) con una penalizzazione dell’assegno tra il 3 e il 4% sulla quota retributiva e 35 anni di contributi. Resta sul piatto l’opzione donna: concedere a chi ha maturato entro l’anno 58 anni e 35 di contributi un ritiro anticipato fino a tre anni con penalizzazione del 3% annuo. In calo le quotazioni del prestito pensionistico delle aziende ai lavoratori, unica ipotesi a costo zero.

Intanto, tra due o tre settimane l’Inps invierà ai lavoratori la famosa ‘busta arancione’ per la simulazione della futura pensione. Lo ha annunciato il presidente Tito Boeri: «Abbiamo superato la soglia di un milione di persone che hanno fatto la simulazione online», ha detto, spiegando che adesso le lettere verranno inviate a casa «a tutti coloro che non hanno fatto la simulazione online, perché vogliamo incoraggiarli a prendere il Pin sul sito», necessario per effettuare una previsione sulla prestazione futura. Dal prossimo anno, il servizio sarà disponibile anche per i dipendenti pubblici.