{{IMG_SX}}Ginevra, 3 giugno 2008 - La polizia ginevrina si è fatta bacchettare dall'Uefa. In occasione del campionato europeo, le forze dell'ordine hanno fatto confezionare 500 magliette e 300 cappellini speciali, che avrebbero dovuto essere venduti come 'souvenir' agli agenti e ad altri collaboratori.

Problema: il fabbricante che è stato scelto non è autorizzato a utilizzare il marchio dell'Unione delle associazioni europee di calcio. La vicenda, di cui riferisce oggi 'La Tribune de Genève', è stata scoperta dalla polizia incaricata di lottare contro le contraffazioni, che è stata 'colta da un dubbio'.

"Dopo le necessarie verifiche, abbiamo bloccato tutto", spiega il portavoce della polizia Philippe Cosandey, secondo cui "la svista è stata commessa 'in buona fede'. La polizia -precisa- supponeva che il fornitore ginevrino, con il quale collabora da tempo, figura fra quanti sono autorizzati a utilizzare il marchio dell'Uefa. L'errore è venuto a costare 10.000 franchi".

"Fortunatamente, l'Uefa non ha chiesto la distruzione delle magliette e dei cappellini. Saranno impiegate nell'ambito di manifestazioni a carattere promozionale della polizia", aggiunge Cosandey.