Paralimpiadi, l'Italia chiude con 69 medaglie. Pancalli: "Ora maggiore attenzione"

Entusiasta il presidente del Comitato Italiano Paralimpico: "Su questi risultati bisogna costruire un Paese migliore, più equo e giusto per le persone disabili"

Luca Pancalli

Luca Pancalli

 

Milano, 5 settembre 2021 - Nel giorno in cui le Paralimpiadi di Tokyo si chiudono, il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, fa il bilancio della spedizione azzurra. Bilancio inevitabilmente trionfale, visto il risultato finale raggiunto dagli atleti italiani: 69 medaglie, di cui 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi. "Su questi risultati bisogna costruire un Paese migliore, più equo e giusto per le persone disabili, abbiamo la punta dell'iceberg della migliore Italia sportiva paralimpica - le parole di Pancalli - Mi auguro che questo contagio positivo non si spenga con lo spegnimento della fiaccola. In Italia abbiamo tre milioni di persone disabili e se dovessimo togliere le persone anziane che possono essere meno interessante all'attività sportiva, abbiamo più di un milione di giovani disabili da intercettare. Abbiamo vinto 69 medaglie, ma aggiungo la 70esima che è rappresentata dall'attenzione della stampa e soprattutto dai tanti ragazzi che stanno scrivendo che vogliono emulare i loro campioni".

L'impresa di Ambra, Martina e Monica

La storica tripletta nei 100 metri femminili T63 ha rappresentato la ciliegina sulla torta (e che ciliegina). “Nel podio tricolore dell'atletica leggera c'è la sintesi della famiglia paralimpica italiana. Monica Contrafatto che è stata ispirata in un letto d'ospedale da Martina Caironi e con Ambra Sabatini, straordinaria campionessa, ispirata dalla Caironi: ha vinto tutta una famiglia che ha compreso che bisogna restituire e partecipi tutti del medesimo obiettivo - conclude Pancalli - Nel nostro mondo vale il principio della circolarità. Ora speriamo che i risultati possano attirare l'attenzione dal mondo degli sponsor per sposare un'immagine vincente con gli atleti paralimpici che sono tanti e hanno una storia umana assolutamente importante da raccontare". 

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