Vanessa Ferrari: la sua storia, fino alle Olimpiadi di Tokyo 2020

Una farfalla fatta d’acciaio pronta a incantare il mondo

La magia per Vanessa Ferrari è iniziata nel 1997 quando a soli 7 anni già dimostrava di sapere bene quali fossero i suoi obiettivi. La leonessa di Brescia si è innamorata subito della ginnastica artistica che da 24 anni è il suo mondo. Non c’è stato nulla che l’abbia fermata, da ogni momento no, da ogni delusione e infortunio, il Caporal Maggiore dell’Esercito si è rialzata più forte di prima. È rinata più volte, trasformandosi in una farfalla in grado di volare più in alto di tutti fino al tetto del mondo un traguardo storico.

Così come l’ultima sua personale vittoria, la qualifica alla quarta Olimpiade, quando vestita di un body rosso Ferrari si è guadagnata in pedana il pass per Tokyo e ha dimostrato quanto la forza di volontà unita al talento siano l’arma in più. Vanessa sarà la prima ginnasta italiana a disputare quattro edizioni dei Giochi e dovrà anche aggiornare il tatuaggio dietro al collo, su cui ha impresso i cerchi olimpici e le edizioni a cui ha partecipato, Pechino, Londra e Rio. In extremis, per l’infortunio di Giorgia Villa, non gareggerà da individualista, ma in squadra, perché per volare a Tokyo da un anno aveva anche ripreso ad allenarsi sui quattro attrezzi che non faceva da Rio. Pensare che a Pechino aveva 17 anni ed era la più giovane della spedizione azzurra e aveva già scritto il suo nome nella storia diventando la prima di sempre a vincere l’oro mondiale nel 2006. Quante prime volte per Vanessa, quante vittorie ma anche quanti infortuni. Dal mondiale di Stoccarda 2007 iniziò il suo calvario con i problemi al tendine d’Achille che condizionarono la prima Olimpiade. "Il periodo post olimpico di Pechino fu uno dei peggiori della mia carriera – raccontò –. Non mi capacitavo del fatto di aver sprecato l’occasione di essere protagonista ai Giochi Olimpici non per colpa mia. Forse non era colpa di nessuno, ma l’evidenza dei fatti è che avevo gareggiato in condizioni fisiche pessime e che oltre a non aver dimostrato il mio reale valore mi ritrovavo con un tendine letteralmente a pezzi".

Non va meglio a Londra, quando arriva la beffa: prende lo stesso punteggio della terza, ma per un cavillo del regolamento finisce quarta. Pensa di smettere, troppa la delusione, ma mollare non sarebbe da lei. Ai Mondiali del 2013 vince un altro argento, portando a 5 le sue medaglie mondiali. Un riscatto dopo Londra e un buon segnale in vista di Rio, dove purtroppo arriva un’altra medaglia di legno. La ginnastica può essere uno sport crudele e dopo l’amarezza olimpica il tendine d’Achille fa crac. Per l’ennesima volta la Farfalla di Orzinuovi pensa di dire basta, ma ancora una volta il fuoco sacro che arde in lei ha la meglio. Il suo spirito la porta a rialzarsi e a focalizzarsi su Tokyo. Sulle note di "Con Te Partirò" cantate da Andrea Bocelli, in Giappone, Vanessa Ferrari cercherà di incantare tutti e di esprimere quella magia per cui continua anche oggi che ha 30 anni. Dopo i tanti infortuni, due operazioni ai piedi nel 2019 e una malattia autoimmune scoperta lo stesso anno, la bresciana ha vinto l’ultima sfida con se stessa. Ora è pronta a volare.