Ogni tanto mi affaccio e mi chiedo perché ogni dentista in pensione vuole fare un omaggio a Fabrizio De André. C’è chi non conosce il dialetto genovese. Chi sospira, chi canta le mie canzoni in falsetto. Poi c’è quello strano film dove parlo con mio padre con accento romano. Ma laggiù Piero continua ad essere mandato in guerra, Marinella continua a morire e Andrea ancora non può sposare il suo amore e questo ci dice perché è importante fermarsi a comprare un panino per quel povero senzatetto che abbiamo visto in Via Prè. Operai, preti, professionisti, artisti, banchieri e persino esponenti della destra. Tutti i cari amici sono infatuati di me. Ma nella vita non li ho nemmeno mai incontrati...
Beppe Gambetta ha pubblicato il suo quindicesimo album, ’Terra Madre’, composto e cantato in inglese, italiano e occitano. Il disco, che rivendica per tutti il diritto di sognare, vede al fianco del formidabile storyteller genovese, classe 1955, che vive fra il New Jersey e Ovada, anche il chitarrista di Dan Crary, il mandolinista David Grisman e Tim O’Brien alla voce (nel terzo brano). Una sinfonia di chitarre e suoni acustici che supportano testi intelligenti e intriganti. Fra le 7 tracce del nuovo lavoro di questo cantautore e leader indiscusso del genere chitarristico flatpicking, brilla con intensità la nuova nuova canzone ’Un panino’ in cui Gambetta immagina il suo illustre concittadino De André che ci guarda dal cielo.