Whirpool, protesta operai al Mise: “Azienda non può disimpegnarsi da Napoli”

Manifestazione dei lavoratori a Roma, con tutte le sigle sindacali. Oggi proclamate 8 ore di sciopero negli stabilimenti del gruppo. Tavolo con il governo il 23 giugno

Manifestazione dei lavoratori della Whirlpool davanti il ministero dello Sviluppo Economic

Manifestazione dei lavoratori della Whirlpool davanti il ministero dello Sviluppo Economic

Napoli, 18 Giugno 2021 – I lavoratori dello stabilimento Whirpool di Napoli, e anche di tutti gli altri presenti in Italia, sono oggi a Roma sotto la sede del Ministero dello Sviluppo economico per protestare contro la decisione dell’azienda di chiudere la fabbrica della città partenopea. La vertenza tra la multinazionale americana e i suoi impiegati e operai va avanti ormai da due anni. I sindacati non mollano, chiedono interventi contro i licenziamenti e la chiusura dello stabilimento nel rispetto anche del piano industriale sottoscritto nel 2018.

Quest’oggi hanno promosso una nuova manifestazione coordinata da Fim, Fiom e Uilm. Presente anche il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, che ha ribadito la sua forte condanna alla decisione dell’azienda: “Noi pensiamo – ha detto - che Whirlpool, che nel frattempo produce utili e assume 1500 lavoratori interinali per far fronte alle commesse crescenti, non può disimpegnarsi da Napoli e da un piano industriale sottoscritto nel 2018 e che va rispettato”.

Sia prorogato il blocco dei licenziamenti”

Ricci ha sollecitato anche un aiuto da parte del Governo su più fronti: “L’esecutivo deve intervenire in modo diverso da come fatto finora, perché con tutti gli strumenti finanziari ed economici ottenuti fino ad oggi, non può consentire alla multinazionale americana di disimpegnarsi in questo modo. Serve una politica industriale seria e una riforma degli ammortizzatori sociali. Ma oggi chiediamo anche che venga prorogato il blocco dei licenziamenti oltre il 30 giugno. Se ciò non dovesse avvenire, Whirlpool sarà una delle multinazionali protagoniste di questa grande ingiustizia sociale”.

Ficco, Uilm: “Chiesto al Mise incontro prima del 30 giugno”. La data è il 23

Tesi rilanciata in piazza anche dal segretario nazionale della Uilm, Gianluca Ficco: “Dobbiamo scongiurare i licenziamenti - ha dichiarato -. Abbiamo la necessità che le istituzioni e il governo si schierino con noi. Abbiamo chiesto formalmente al Mise di riceverci per stabilire una data di incontro prima del 30 giugno, perché siamo consapevoli che il 30 giugno, se le istituzioni non si schiereranno con noi, la multinazionale procederà con i licenziamenti”.

Più tardi è arrivata anche la conferma da parte del Ministero dello Sviluppo economico. La viceministra Alessandra Todde ha riferito ai sindacati che la data indicata per sedersi al tavolo su Whirlpool è mercoledì 23 giugno.

Tibaldi, Fiom: “Salvare Napoli è salvare Whirpool

Sotto la sede del Mise insieme ai lavoratori c’è anche Barbara Tibaldi, segretaria nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del settore elettrodomestico. “L'adesione allo sciopero è altissima - ha detto -. Sono chiusi i cancelli a Varese con adesione al 100%, in tutti gli altri stabilimenti si attesta al 95%. Questa è una questione che riguarda tutti i lavoratori del gruppo e il loro futuro. Salvare Napoli è salvare Whirlpool. Non consentiremo che la vertenza venga dimenticata. Serve investire nell'industria italiana e nell'industria che porta lavoro in Italia”.