Violenza sulle donne, Campania lancia percorso rosa in ospedale col 'referto psicologico'

Al Cardarelli di Napoli da inizio anno già 120 casi. La Regione assegna un contribuito alle vittime, per rendersi autonome, o ai loro orfani, in caso di femminicidio

Violenza sulle donne, referto psicologico in Campania

Violenza sulle donne, referto psicologico in Campania

Napoli, 29 settembre 2021 - "La Regione Campania da anni si impegna sul tema della violenza contro le donne. Io sono stata la prima firmataria di una proposta, poi diventata legge, a favore delle donne vittime di violenza - e, novità assoluta in Italia, degli orfani di femminicidio - proprio per poter dare alle donne un contributo per poter uscire dal dramma in cui vivono".  Così Bruna Fiola, presidente della VI Commissione del Consiglio regionale della Campania, a margine dell'evento 'Il referto psicologico e le buone prassi sanitarie della Regione Campania sulla violenza contro le donne' che si è tenuto nella sala Nassiriya nella sede del Consiglio.  "Abbiamo approvato - spiega - una delibera di giunta per il percorso rosa all'interno dei pronto soccorso degli ospedali che consiste in una procedura ben delineata da seguire e per la cui realizzazione riveste una grandissima importanza la formazione del personale che deve individuare da subito la violenza". La giornata, moderata da Antonella Bozzaotra, dirigente Asl Napoli 1, ha visto la partecipazione di Elvira Reale, responsabile Centro Dafne Cardarelli, Mario Guarino, responsabile Pronto soccorso CTO ospedale dei Colli, Valeria Rosetti, giudice I sezione civile Tribunale di Napoli, Raffaello Falcone, Procuratore aggiunto Tribunale di Napoli IV Sezione Violenza di genere e Fasce deboli, Nunzia Brancati, dirigente della divisione Anticrimine della Questura di Napoli. 

In ospedale anche il 'referto psicologico'

Con il referto psicologico "ciò che viene evidenziato è ciò che non si vede agli occhi degli altri. È un passo importante per le donne perché finalmente hanno un documento scritto, validato, su quello che hanno patito senza aver avuto un contatto con l'aggressore". Per stilarlo "non si tratta solo dei 20 minuti come per la visita medica, con noi le donne stanno dalle 3 alle 4 ore. È un'operazione complessa che parla sia dell'ultimo evento sia dell'anamnesi della violenza e cioè della violenza pregressa per costruire quell'escalation fondamentale a evidenziare i rischi per la vita che la donna corre. Non dimentichiamoci che dietro l'angolo c'è il femminicidio". Lo spiega Elvira Reale, referente del centro Dafne del Cardarelli, nel presentare in Consiglio regionale della Campania il suo lavoro racchiuso nel libro sul referto psicologico 'La violenza invisibile sulle donne'.  Il referto psicologico - che Reale definisce "una mia creatura" ma evidenzia come abbia avuto "la sua massima espressione al centro Dafne del Cardarelli che ha costruito un percorso rosa valido per tutti gli ospedali della regione" - ha dato poi vita alla "delibera di giunta 47/2020 che ha fatto proprie le linee guida di questo strumento mettendolo a disposizione di tutti gli ospedali della Campania: è un'assoluta novità, nelle altre regioni non esiste se non in Emilia-Romagna che ci ha seguiti".

Al Cardarelli a settembre già 120 donne refertate

"Ogni anno al centro Dafne - precisa Elvira Reale - arrivano tra le 100 e le 140 donne, al pronto soccorso generale sono circa un terzo in più perché non tutte scelgono di fare il percorso rosa completo. A settembre di quest'anno siamo già a quota 120 donne refertate, ed è tanto perché andremo sulle 150 nell'anno.