Lunedì 23 Giugno 2025
REDAZIONE NAPOLI

Turista uccisa da una statuina a Napoli, a lanciarla è stato un tredicenne

Chiuse le indagini per la morte della trentenne padovana Chiara Jaconis. Il ragazzino avrebbe già compiuto gesti simili in passato, ma vista l’età non è imputabile

Il luogo dei quartieri Spagnoli dove Chiara Jaconis è morta dopo essere stata colpita da una statuina lanciata da un balcone (Ansa)

Il luogo dei quartieri Spagnoli dove Chiara Jaconis è morta dopo essere stata colpita da una statuina lanciata da un balcone (Ansa)

Napoli, 29 maggio 2025 – Chiuse le indagini sulla morte di Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni uccisa oltre otto mesi fa da una statuina caduta dall'alto mentre stava passeggiando nella zona dei Quartieri Spagnoli a Napoli insieme con il fidanzato. Secondo quanto riferiscono alcuni quotidiani, il responsabile sarebbe un "tredicenne problematico" forse autore in passato di altri lanci di oggetti dal balcone. Data la sua età, però, non è imputabile e quindi non la procura dei minori non procederà contro di lui. 

È stata archiviata la posizione del fratello maggiore, mentre resta aperto il filone d'indagine della Procura del capoluogo campano che riguarda la posizione dei genitori e le loro eventuali responsabilità. 

La vicenda

Laureata in Business Administration alla Ca' Foscari di Venezia con un master in management conseguito tra Londra e Torino, Chiara viveva da sei anni a Parigi, dove lavorava per un brand dell'alta moda. Era giunta a Napoli per un weekend di vacanza con il fidanzato il 13 settembre e sarebbe dovuta ripartire domenica 15. Proprio l’ultimo giorno, mentre passeggiava in via Sant’Anna di Palazzo, era stata colpita in testa da un oggetto lanciato da un balcone al terzo piano di un palazzo. Da subito le sue condizioni erano apparse gravissime, tanto che era stata trasportata in codice rosso all’Ospedale Pellegrini per poi essere trasferita all’Ospedale del Mare dove era stata sottoposta a un intervento chirurgico. L’operazione però non era bastata a salvarle la vita.

Le indagini si erano rapidamente orientate verso un gesto volontario e non accidentale. Da quanto appurato in seguito, quel giorno il ragazzino avrebbe lanciato due statue. Quella che ha colpito la turista veneta rappresentava una divinità pagana e pesava circa due chili.