Tullio Pagliaro, il ritratto del 26enne ucciso a Ercolano. "Un bravo tennista, generoso"

A ricordare il ragazzo è l'allenatore del Tennis Club Velotti, dove Tullio giocava dopo il lavoro al mercato dei fiori. “I due giovani sono come Abele”, dice il parroco di Portici, don Giorgio Pisano

Il luogo dell'omicidio e Tullio Pagliaro (nel riquadro)

Il luogo dell'omicidio e Tullio Pagliaro (nel riquadro)

Portici (Napoli), 30 ottobre 2021 - La comunità reagisce con le parole al dolore della morte di Giuseppe Fusella e di Tullio Pagliaro, i due ragazzi di Portici uccisi l'altra sera a Ercolano da un autotrasportatore che ha fatto fuoco sulla loro auto. A tratteggiare il ritratto di due ragazzi normali sono i conoscenti delle vittime del duplice omicidio, in un paese sconvolto. Dopo che il sindaco di Portici ha annunciato il lutto cittadino, il muro di silenzio si rompe. E la gente inizia a parlare, primo fra tutti l'allenatore di tennis di Pagliaro. “Tullio era un ragazzo fantastico, buonissimo, affabile, altruista, generoso”. Così lo descrive Emiliano Mellone, tecnico della nazionale di tennis, istruttore del 27enne, ucciso insieme a Giuseppe Fusella di 26 anni, in via Marsiglia. Mellone parla al Tennis Club Velotti di Portici, dove Tullio, operatore al mercato dei fiori, era solito allenarsi.

L’istruttore addolorato, così come l'intero staff, ne traccia un breve ritratto: “Tullio era un bravo atleta, ha partecipato alla festa dei miei quarant’anni, al campo estivo a Ischia per tre anni consecutivi, alla mia prima colonia estiva a Madonna di Campiglio diversi anni fa. È cresciuto qui e per diciBrtavotto anni per almeno tre o quattro volte a settimana era sempre qui, compresa la sua famiglia”. Emiliano Mellone usa due volte il termine “generoso” per definire una delle qualità di Tullio. “La generosità era una prerogativa della famiglia Pagliaro”. E poi indica alcune piantine a bordo campo «Queste le hanno donate a me, testimonianza della loro generosità. Ogni volta che vi era un cambio di stagione o una manifestazione che volevamo rendere un pò più accogliente, la famiglia si metteva a disposizione regalandomi piantine», spiega. “La notizia ci ha distrutti dal punto di vista emotivo. Ha distrutto me, noi tutti che gli volevamo bene e, comunque, quanti sono sensibili a un accadimento così tragico”.

Il luogo del duplice omicidio
Il luogo del duplice omicidio

Parole di conforto arrivano dalla Chiesa, che stigmatizza la violenza che si sta consumando nella società di oggi. “Poveri ragazzi. Vicinanza e preghiera per le famiglie prostrate dal dolore”. È un pensiero di fede quello rivolto da don Giorgio Pisano, sacerdote alla Chiesa del Sacro Cuore in via Diaz a Portici all'indomani dell'uccisione dei ragazzi. “Abbiamo assoluta necessità – continua – di muovere i passi verso una società libera dalla mentalità di eliminazione dell'altro, dalla mentalità che porta ad armarsi e al ‘fai da te’. Abbiamo tutti bisogno di imparare a costruire relazioni sane e serene e una comunità civile solidale. I due giovani sono come Abele. Proviamo a costruire attraverso un processo educativo una società più solidale. Ogni omicidio in se stesso è qualcosa di ingiusto. Costruiamo fraternità”. Napoli, Giuseppe e Tullio uccisi a Ercolano: a sparare è stato Vincenzo Palumbo /FOTO