Torre Annunziata, il sindaco non si dimette: “Ho ancora la maggioranza”

Il Partito Democratico ha ritirato il sostegno ad Ascione dopo il terremoto politico innescato dall’arresto dell’ex vicesindaco Luigi Ammendola e dalle dimissioni di quello in carica, Lorenzo Diana

Il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione

Il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione

Napoli, 12 giugno 2021 - Non ha intenzione di dimettersi Vincenzo Ascione, il sindaco di Torre Annunziata, cittadina di oltre 41mila abitanti dell’hinterland metropolitano di Napoli. Lo ha ribadito oggi ai giornalisti, nonostante alcuni giorni fa la segreteria provinciale del Partito Democratico avesse annunciato il ritiro del sostegno al primo cittadino, chiedendogli di farsi da parte. 

A scuotere la politica di Torre Annunziata è stato l’arresto, la scorsa settimana, dell’ex vicesindaco (proprio in quota Pd) Luigi Ammendola, accusato di essere la “parte politica” destinataria di una “fetta” di una tangente da 10mila euro trovata nelle mani di Nunzio Ariano, ex dirigente dell’ufficio tecnico comunale arrestato in flagrante dai militari della Guardia di Finanza.

Il terremoto politico nella giunta

Nei giorni scorsi si era dimesso, inoltre, Lorenzo Diana, vice primo cittadino da gennaio 2021, evidenziando numerose criticità a livello di amministrazione comunale. E lo stesso sindaco di Torre Annunziata due giorni fa aveva firmato un decreto di azzeramento della giunta municipale.

Ascione però non ha intenzione di mollare: “Non mi dimetto, vado avanti perché ho i numeri in maggioranza”. E anzi passa al contrattacco nei confronti dei colleghi di partito: "La segreteria provinciale del Pd, nella persona di Marco Sarracino, avrebbe almeno dovuto confrontarsi con me prima di assumere questa decisione (di ritirare il sostegno ndr) mentre io l'ho appreso da una nota stampa”, ha dichiarato il sindaco di Torre Annunziata, intervenuto al Premio Euromediterraneo a Villa Campolieto nel Comune di Ercolano.