Giovedì 25 Aprile 2024

Camorra, estorsione Savoia Calcio: 130mila euro al Clan Gionta per giocare in campionato

Quattro uomini del clan di Torre Annunziata sono stati arrestati. Oltre alla società sportiva, che ha pagato per non avere problemi in campo, minacce anche al titolare di una pescheria e all'elettrricista che ha eseguito lavoro nella casa di un boss

Napoli, 6 ottobre 2022 – Dovevano pagare il pizzo alla camorra per scendere in campo senza problemi, così il Savoia Calcio di Torre Annunziata ha dovuto sborsare 130mila euro agli emissari del clan Gionta. Soldi estorti in sette mesi, la squadra era iscritta al campionato di Eccellenza campana e, sotto il gioco della minaccia, la dirigenza della società sportiva si è ritrovata a pagare.

È quanto emerge dall'inchiesta che ha portato oggi i carabinieri ad eseguire un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro uomini ritenuti vicini al clan Gionta, accusati a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso ed estorsioni, reati aggravati sia dalle modalità mafiose e sia dall'agevolazione del sodalizio criminale operante tra Torre Annunziata e le zone limitrofe. Tra le vittime dei quattro emissari del clan, anche il titolare di una pescheria – che per mesi ha versato 300 euro a settimana – e un elettricista che, dopo avere effettuato dei lavori nella casa di un boss, è stato minacciato per non dovergli pagare la fattura.

Sommario: 

Savoia Calcio: chi è e perché ha pagato

Squadra con una tradizione sportiva alle spalle, il Savoia Calcio annovera negli annali trascorsi in serie B (l'ultima volta nel campionato 1999/2000) e l'orgoglio di una finale di scudetto nel 1924 nel calcio dei pionieri, quando il titolo fu vinto dal Genoa. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti – che mantengono il più stretto riserbo sull'identità dei soggetti raggiunti dall'ordinanza cautelare in carcere – i fatti per i quali si è giunti al provvedimento restrittivo riguardano il periodo che va dal novembre 2021 al mese di maggio di quest’anno.

La società si è vista costretta a pagare il pizzo per non avere problemi con il campionato e, forse, anche per evitare sabotaggi in campo o risultati truccati dal sistema. Le indagini hanno fatto emergere due episodi di estorsione consumata e uno tentato. In particolare, stando a quanto trapela, la società Savoia Calcio avrebbe dovuto versare agli esattori del clan una cifra complessiva pari a 130mila euro.

Le altre vittime: una pescheria e un elettricista

Le indagini della procura oplontina hanno permesso di appurare come anche il titolare di un'attività ittica sarebbe stato costretto, sotto le minacce estorsive dei quattro uomini indagati, a versare 300 euro alla settimana nello stesso periodo.

Ma non solo. Sempre in quei mesi, un elettricista sarebbe stato minacciato, e forse anche fatto oggetto di violenze (ma su quest'ultimo aspetto sono in corso verifiche) da parte dei quattro. Stando a quanto emerso finora dalle indagini, l'elettricista aveva realizzato lavori nell'abitazione di un elemento di spicco del clan Gionta e sarebbe stato poi oggetto delle attenzioni degli estorsori affinché non pretendesse il pagamento per i lavori svolti. Napoli, Comune restituisce statua di Maradona a Sepe: "Contratto di donazione nullo"