Scontri sull'A1 tra ultras: in auto spranghe di ferro. A rischio Napoli-Juventus

Identificati circa 180 tifosi di Roma e Napoli. Domani direttissima per il capo ultrà della Roma ferito e arrestato. Calcio Napoli auspica "interventi radicali" come avvenne per gli hooligans inglesi.

Napoli, 9 gennaio 2023 -  Circa 180 ultras identicati: poco più di un centinaio di tifosi romanisti sono stati identificati a Milano ed un'ottantina di napoletani a Genova. Questo, si apprende, è al momento il primo bilancio dell'attività svolta dalle forze di polizia in seguito agli scontri di ieri domenica 8 gennaio in autostrada.

Scontri tra tifosi della Roma e del Napoli nell'area di servizio Badia al Pino, Arezzo
Scontri tra tifosi della Roma e del Napoli nell'area di servizio Badia al Pino, Arezzo

Stavano andando a vedere la partita Sampdoria-Napoli ma nel bagagliaio avevano tre spranghe di ferro forse usate negli scontri in A1. Per questo ieri pomeriggio quattro ultrà del Napoli hanno forzato un posto di blocco a Genova Nervi. I quattro, di età compresa tra i 21 e i 27 anni, sono stati inseguiti dagli agenti della polizia stradale e fermati poco dopo. I poliziotti hanno controllato il bagagliaio e hanno trovato le mazze. Il conducente ha spiegato che erano sue e per questo è stato denunciato. I quattro sono stati portati in questura e sono stati identificati.  La polizia genovese ha identificato diversi  ultrà napoletani fermati a Genova Est a bordo di nove pulmini. I tifosi, dopo le formalità, sono stati fatti tornare indietro e scortati fino al loro arrivo a Napoli. 

Sommario: 

 

Guerriglia in a1 tra tifosi di Roma e Napoli
Guerriglia in a1 tra tifosi di Roma e Napoli

Ieri i controlli di Polstrada e Digos sono stati intensificati dopo gli scontri avvenuti alle 14 in A1 tra romanisti e partenopei. 

Direttissima per il capo ultrà della Roma

Sono i poliziotti della Digos di Roma e Arezzo ad aver arrestato per rissa aggravata il tifoso della Roma che si è reso partecipe degli scontri di ieri sull'Autosole. L'arrestato è Martino Di Tosto, 43enne, ultrà della Roma già coinvolto nel 2013 in una sassaiola al pullman dell'Hellas Verona. Per l'arrestato, difeso dall'avvocato Lorenzo Contucci, l'udienza per direttissima si svolgerà nella giornata di domani. Al momento sono in corso accertamenti della Digos su altri soggetti. La polizia scientifica ha ripreso tutto con le proprie telecamere, le targhe dei veicoli sono state acquisite in gran numero, e saranno rintracciati sia i proprietari, sia i nominativi di chi ha noleggiato le vetture o i loro prestanome. Di Tosto, che appartiene alla frangia ultras nota come Gruppo Offensiva, da tempo lavora come cuoco in alcuni ristoranti della Capitale e in passato sarebbe stato raggiunto da un Daspo. Nel passato dell'ultras arrestato ieri anche una vicenda di criminalità: era, infatti, l'autista dell'imprenditore Antonio Maria Rinaldi che il 24 gennaio, sempre del 2013, venne assassinato in via delle Fontanile Arenato, nel quartiere Aurelio. 

Calcio Napoli: "Interventi modello"

"Il Calcio Napoli condanna fermamente gli atti e i comportamenti di alcuni presunti tifosi, che purtroppo ancora frequentano gli stadi italiani, creando da sempre per i veri appassionati disagi e pericoli. Terrorizzando, come è successo sull'autostrada A1, anche persone che tra l'altro erano completamente estranee a qualunque tifo calcistico". Così in una nota il Napoli, commentando gli scontri tra ultras del Napoli e della Roma in autostrada.  "L'Inghilterra - scrive il Napoli - negli anni '80 ha estirpato i facinorosi dagli stadi rendendo il calcio inglese il più sicuro e spettacolare del mondo, con provvedimenti drastici ma efficaci". Nell'auspicare interventi radicali del ministro Piantedosi si sottolinea che "sarebbe ingiusto, per colpa di poche centinaia di individui, vietare le trasferte a tutti. Ma non è tollerabile che persone violente possano viaggiare indisturbate per l'Italia e frequentare gli stadi".

A rischio Napoli-Juventus

Napoli-Juventus del 13 gennaio è connotata da "elevati profili di rischio" secondo le valutazioni emerse dalla riunione dello scorso 4 gennaio dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. Un ulteriore approfondimento, con eventuale aggiornamento delle prescrizioni, anche alla luce degli incidenti di ieri e dell'input ad una "maggiore severità" chiesto dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, sarà fatto nella prossima riunione dell'organismo programmata per dopodomani. L'Osservatorio - ad ora - ha suggerito la vendita dei biglietti per il settore ospiti "ai soli sottoscrittori dei programmi di fidelizzazione della Juventus, ovunque residenti"; la vendita dei biglietti per settori diversi da quello ospiti ai residenti in Campania ed ai sottoscrittori dei programmi di fidelizzazione del Napoli, ovunque residenti; incedibilità dei biglietti; implementazione del servizio di stewarding e dei controlli nelle attività di prefiltraggio e filtraggio, "con particolare riferimento alla corrispondenza delle generalità indicate sul biglietto e quelle dell'utilizzatore". 

Ultras su minivan affittati per sfuggire ai controlli

Il punto sull'inchiesta

Parte con una prima ipotesi di reato, per rissa, il fascicolo aperto dalla procura di Arezzo sugli scontri di ieri, domenica, fra ultras napoletani e romanisti all'area di servizio di Badia al Pino (Arezzo) sull'A1, tuttavia in base agli accertamenti della polizia giudiziaria potrebbero aggiungersi altre fattispecie ricavabili dall'esame delle immagini - foto e video - e dalle testimonianze che la polizia sta raccogliendo in queste ore. La procura di Arezzo aspetta le relazioni della Digos e della Polstrada per definire le accuse che potrebbero riguardare molti soggetti.

Secondo quanto appreso, sono impegnati a collaborare con i colleghi della questura di Arezzo, per i riconoscimenti, anche gli investigatori della Digos di Roma e di Napoli, con le rispettive 'squadre tifoseriè che conoscono meglio i soggetti più in vista nelle curve degli stadi di quelle città. Il lavoro viene svolto visionando le immagini e incrociando i dati anche con i 180 nominativi dei tifosi già identificati a Milano e Genova, le città meta delle trasferte di campionato ieri. 

Gli esiti, secondo valutazioni in corso di approfondimento, potrebbero far contemplare, oltre alla rissa, anche i reati di interruzione di pubblico servizio, blocco stradale, danneggiamento, lancio pericoloso di oggetti e, in altre eventuali condotte più gravi contro l'incolumità dei viaggiatori, potrebbe scattare anche il reato più grave di attentati alla sicurezza dei trasporti fino a cinque anni di massimo edittale della pena. Secondo fonti inquirenti ad Arezzo, servono ancora due-tre giorni di lavoro per far scattare i primi provvedimenti. Tra questi, oltre alla denuncia penale, le questure sono pronte a infliggere anche i Daspo.