Martedì 23 Aprile 2024

Terra dei fuochi, vescovo di Acerra scrive a Mattarella: "Ambiente, fronte di resistenza"

Il presidente della Repubblica sarà ad Acerra il 25 aprile. Oggi monsignor Antonio Di Donna ha parlato di rifiuti tossici durante l'omelia di Pasqua: "Scelte che portano malattie e morti”

Rifiuti abbandonati

Rifiuti abbandonati

Napoli, 17 aprile 2022 – “L’impegno per l’ambiente è il nuovo fronte di combattimento”. È con queste parole che il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, ha chiesto al presidente Sergio Mattarella di scendere in campo sulla Terra dei Fuochi, il triangolo della morte del Napoletano. Tra sversamenti illeciti e discariche aperte per accogliere i rifiuti di Roma, come è avvenuto prima delle elezioni con un provvedimento dell’ex sindaco de Magistris.

“Sapendo che il presidente Mattarella verrà qui lunedì prossimo (25 aprile, ndr), gli ho scritto una lettera. Gli ho chiesto che metta nel suo discorso ad Acerra anche l'impegno per l'ambiente, perché è il nuovo fronte della resistenza oggi”. È quanto ha reso noto il presidente della Conferenza episcopale campana, e vescovo di Acerra, nel corso dell'omelia pasquale di oggi, toccando, ancora una volta, i cari temi ambientali. Il presule ha ricordato di aver più volte scritto alla Regione Campania ed alla Conferenza dei servizi, chiedendo di “blindare il territorio già saturo” da nuovi insediamenti per il trattamento dei rifiuti, ma di non aver mai ricevuto risposta.

“Leggi più rispettose del territorio”

Insieme a Nola e Marigliano, Acerra fa parte della terra colpita dagli sversamenti di rifiuti tossici e roghi per mano della Camorra. “Dalla Regione non ho mai ricevuto risposta, tranne il mese scorso – ha spiegato il vescovo – quando mi ha risposto la presidente della Conferenza dei servizi ‘onorandomi’ di una risposta, palesemente provocatoria. Cito testualmente, mi scrive così: 'Certa che il suo accorato appello non vuole essere un invito a violare la normativa vigente, si porgono rispettosi saluti’. Non ho controbattuto, perché non è nel mio stile. Vorrei dire però a quella dirigente che la mia richiesta era un invito non a violare la legge, ma a cambiare la legge e a rendere la legge più rispettosa del territorio a protezione della salute della gente. Anche le leggi razziali, fasciste e naziste, erano leggi, ma erano leggi ingiuste”.

“Scelte che portano malattie e morti”

Parole durissime quelle proferite oggi dal pulpito della chiesa di Acerra da monsignore Di Donna. “C'è una corsa di varie aziende, che smaltiscono rifiuti anche pericolosi, a impiantarsi sul nostro territorio – ha spiegato – chiedono alla Regione di venire da noi, e la Regione inevitabilmente concede l'autorizzazione. Ce ne sono molte in lista d'attesa, e la Conferenza dei servizi della Regione regolarmente concede l'autorizzazione. Tali richieste si susseguono a ritmo incalzante. Ho scritto diverse lettere, ho supplicato i responsabili perché non si rendessero complici di scelte che portano malattie e morti. Ho chiesto in diverse sedi che il nostro territorio già saturo fosse blindato, ma inutilmente: non sono stato ascoltato”.