Aggressione transgender, a Pompei la violenza di una baby gang. Cirinnà: "Subito Ddl Zan"

Sara Lopez è stata aggredita da una banda di adolescenti e colpita ripetutamente con una pistola a pallini di gomma. La denuncia di Pride Vesuvio Rainbow

Sara Lopez, la transgender aggredita

Sara Lopez, la transgender aggredita

Pompei (Napoli), 22 agosto 2021 – Una transgender è stata aggredita da una babygang, colpita con una ripetutamente con pistola a pallini di gomma. A denunciare l'ennesimo episodio di violenza è stata la vittima, Sara Lopez una donna transgender di Torre Annunziata – con un racconto sui social, che è stato poi rilanciato dall'associazione Pride Vesuvio Rainbow e dall'attivista di Arcigay, Antonello Sannino, che lancia un appello: “Intervengano con urgenze le istituzioni. Maggior opportunità di lavoro per persone transgender”.

“Ieri notte si è consumata l’ennesima aggressione nei confronti di una donna transessuale, Sara Lopez, donna trans nota al pubblico dei social, ma purtroppo finita nel mirino di una delle tante babygang del territorio”, spiegano gli attivisti dell'associazione. “Sara racconta e denuncia dalle sue pagine – continuano i sostenitori della transgender – che nei pressi di Pompei sarebbe stata colpita ripetutamente, da ragazzi probabilmente adolescenti, con una pistola a pallini di gomma. Sara avrebbe riportato lesioni, evidenti dalle immagini social, ma soprattutto ha vissuto una notte di paura e di angoscia”.

Stando a quanto sostenuto dagli attivisti Lgbt, Sara Lopez “da anni è costretta a lavorare come sex-worker, così come tante donne transessuali che hanno difficoltà a trovare un lavoro per poter vivere dignitosamente”. Dopo avere condannato “fermamente la terribile aggressione” rinnovando “tutta la solidarietà e vicinanza a Sara e a tutte le donne transgender che ogni notte sono costrette a vivere la strada tra paure e violenze”, l'associazione Pride Vesuvio Rainbow auspica “l'immediato intervento dello Stato per individuare i responsabili di questa aggressione”.

La donna transgender ha raggiunto una forte popolarità sui social – attraverso i quali non ha mai nascosto la sua condizione di lavoratrice del sesso, a cui è costretta per la difficoltà a costruirsi una vita lavorativa “normale” a causa della sua scelta di diventare trans – con migliaia di follower che la seguono ogni giorni. Eppure, in pochi l'hanno aiutata davvero. “Ha conquistato il cuore di tanta gente che in diverse occasioni l'hanno supportata nei momenti di maggiore difficoltà – continuano gli attivisti di Pride Vesuvio Rainbow – eppure tra tutti i suoi follower (18,5mila su Instagram e 29,5mila su TikTok) nessuno ha mai proposto a lei un lavoro”.

“Quanto accaduto la notte scorsa a Sara deve farci riflettere: le donne transessuali hanno grandissime difficoltà nell'inserimento al lavoro in una società che le preferiscono come fenomeni e non riconosce a loro la dignità di persone. Chiediamo alle istituzioni locali e nazionali di attivare sempre più politiche finalizzate alla creazione di maggiori e vere opportunità di lavoro per le persone transgender”.

Cirinnà: “Approvare subiti il Ddl Zan”

A prendere le sue difese, anche la senatrice del Pd, Monica Cirinnà. “In questa dolorosa vicenda, la transfobia si intreccia all'urgenza di garantire condizioni economiche, sociali e culturali per la costruzione di una vera eguaglianza per le persone LGBT+e trans* in particolare”. Sono queste le parole della senatrice Monica Cirinnà, nota per le iniziative in materia di diritti civili che hanno portato, tra l'altro, all'approvazione della legge che ha istituito le unioni civili.

Nel tornare a parlare dei diritti delle persone LGBT+, Cirinnà sottolinea che questo è “proprio l'obiettivo che si prefigge il ddl Zan, che per questo deve essere approvato così com'è al più presto”. Sulla vicenda è arrivata anche la condanna del sindaco di Torre Annunziata, città dove risiede la vittima, Vincenzo Ascione, esprimendo “tutta la solidarietà alla persona vittima di tale episodio”.