Napoli, 17 ottobre 2024 – Sigilli sull’impero della camorra, sequestrati 19 milioni di euro al boss degli Scissionisti. Un immenso patrimonio immobiliare quello accumulato dal 55enne Gennaro Marino – conosciuto nell’ambiente criminale come McKay – tutto intestato a cinque prestanome: 18 unità immobiliari nelle zone di Napoli, Caserta e Cosenza, ma anche due aziende di compravendita immobiliare e distribuzione di carburante.
Marino aveva capitanato la guerra degli Scissionisti, passando dal clan Di Lauro al sodalizio criminale degli Amato-Pagano. Pluripregiudicato, è in carcere dal 2004 (con fine pena previsto nel 2077) a seguito di condanne definitive per diversi reati in associazione mafiosa, dal traffico di stupefacenti a quattro omicidi, sequestro di persona e distruzione di cadavere.
L’impero del boss: sigilli a case e aziende
Stamattina, su disposizione della Direzione antimafia di Napoli, i finanzieri hanno sequestrato i beni, affidati alla gestione di un amministratore giudiziario, come previsto dal Codice Antimafia. Si tratta di 18 unità immobiliari, tra ville e terreni, situate a Napoli, Melito di Napoli, Vitulazio (Caserta) e Corigliano Calabro (Cosenza).
Sigilli anche alle due aziende con sedi a Napoli ed Arzano che gestivano per conto dell’ex boss la distribuzione di carburanti e compravendita immobiliare.
Chi è Gennaro Marino, alias McKay
Dieci anni fa, Gennaro Marino era transitato dal clan Di Lauro al gruppo degli Scissionisti, dando vita alla violentissima faida degli Scissionisti che, dalla fine del 2004, ha messo a ferro e fuoco i quartieri napoletani di Secondigliano e Scampia, oltre che i comuni di Melito, Mugnano, Arzano e Casavatore. Il 55enne, soprannominato McKay, ha gestito e controllato le vendite di cocaina nella zona delle Case Celesti di Secondigliano per conto dei Di Lauro, ai quali ha fornito un rilevante contributo in numerose vicende delittuose, tra cui quattro omicidi consumati nel 2004.
Finito in carcere nel 2004, McKay ha gestito le attività criminali del gruppo anche durante la detenzione, avvalendosi dei parenti dei detenuti ai quali affidava l'incarico di portare all'esterno le direttive da lui impartite. Tanti i reati sulla fedina penale del boss: dai reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, omicidio, tentato omicidio, sequestro di persona, distruzione di cadavere, fino alla detenzione e porto illegale di armi da fuoco.
Le indagini
Su queste premesse, sono state svolte indagini patrimoniali che hanno permesso di individuare cinque persone appartenenti a tre distinti gruppi familiari, risultati privi di adeguate capacità reddituale, ai quali Marino ha intestato fittiziamente numerosi beni mobili e immobili. Stamattina la Guardia di Finanza ha eseguito un provvedimento di sequestro del suo impero immobiliare, del valore di circa 19 milioni di euro.