Giovedì 25 Aprile 2024

Terremoto Napoli: concluso lo sciame sismico nei Campi Flegrei

Dodici scosse, la più forte di magnitudo 2.8, il sisma avvertito anche a Napoli. La preoccupazione dei residenti

Sciame sismico Campi Flegrei

Sciame sismico Campi Flegrei

Napoli, 15 aprile 2023 - La prima scossa alle 7:44, l'ultima intorno alle 12:30 quando l'Osservatorio Vesuviano ha comunicato la conclusione dello sciame sismico nell’area dei Campi Flegrei. La scossa prima di terremoto, di magnitudo 2.8, è stata registrata alle 7:44 nella zona dei Campi Flegrei dalla sala operativa Ingv di Napoli. Il sisma, localizzato a 7 km da Pozzuoli a una profondità di due chilometri, è stato avvertito non solo dalla popolazione che vive nelle vicinanze della solfatara, ma anche nei quartieri partenopei Bagnoli, Agnano e Fuorigrotta e in tutta la zona flegrea da Bacoli a Quarto.

L'Osservatorio ha comunicato subito all'amministrazione comunale di Pozzuoli la situazione: "una sequenza di eventi sismici nell'area dei Campi Flegrei". Nelle ultime ore si sono registrate 12 scosse "con magnitudo massima uguale o minore di 2.8 con una tolleranza in difetto o in eccesso dello 0.3". Nella zona della caldera, solo mese di marzo si sono registrate più di 600 scosse, decisamente più frequenti rispetto ai mesi di gennaio e febbraio quando la zona era già interessata da numerosi movimenti tellurici. Il 10 aprile si era verificata un'altra scossa di magnitudo 2.7.

Sale la preoccupazione tra i residenti: “scosse di intensità moderata che a lungo andare potrebbero indebolire le strutture portanti degli edifici …ecco perché dovremmo chiedere TUTTI un sistematico controllo, fatto da esperti …I fondi ( PNRR) ci sono e, a detta loro , i nostri illuminati politici, “ sono troppi e non sanno come spenderli”, uno dei tanti commenti sui social.

Le mappe dei rischi, il Piano nazionale Campi Flegrei

Sono online le mappe interattive della Protezione Civile di zona rossa e zona gialla per il vulcano Campi Flegrei La zona rossa è l’area per cui l’evacuazione preventiva è, in caso di “allarme”, l’unica misura di salvaguardia per la popolazione. È infatti esposta al pericolo di invasione di flussi piroclastici che, per le loro elevate temperature e velocità, rappresentano il fenomeno più pericoloso per le persone. Sono ricompresi in zona rossa i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, per intero; parte dei Comuni di Giugliano in Campania, di Marano di Napoli e alcune municipalità del Comune di Napoli. Nell'area vivono circa 500mila abitanti.

La zona gialla è l’area, esterna alla zona rossa, che in caso di eruzione è esposta alla significativa ricaduta di ceneri vulcaniche. Per quest’area potrebbero essere necessari allontanamenti temporanei della popolazione che risiede in edifici resi vulnerabili o difficilmente accessibili dall’accumulo di ceneri Nella zona gialla ricadono i Comuni di Villaricca, Calvizzano, Marano di Napoli, Mugnano di Napoli, Melito di Napoli e Casavatore e 24 quartieri del Comune di Napoli. Nell'area vivono oltre 800mila abitanti.

L'allontanamento della popolazione dalla zona rossa inizia con la dichiarazione della fase di "allarme". Nella mappa sono rappresentate in blu le Aree di attesa previste dai piani di protezione civile comunali, ovvero le aree da cui partiranno i cittadini che scelgono di allontanarsi con il trasporto assistito. Dalle Aree di attesa, i cittadini saranno trasferiti nelle Aree di incontro previste dalla pianificazione nazionale di protezione civile che, nella mappa, sono rappresentate in verde. Da qui raggiungeranno, in nave, treno o pullman, le Regioni o Province Autonome gemellate.