Sanità Campania, carenza di medici nei pronto soccorso. De Luca: "Problema drammatico"

Il governatore De Luca accende i riflettori sulla carenza di medici di emergenza e di anestesisti. “Abbiamo fatto decine di concorsi, ma si tirano indietro, perché il pronto soccorso è un campo di battaglia”.

Reparto di pronto soccorso

Reparto di pronto soccorso

Napoli, 13 aprile 2022 – “Abbiamo un problema drammatico: nei pronto soccorso i medici non ci vanno". È l’allarme lanciato dal governatore campano, Vincenzo De Luca, sulla carenza dei medici di emergenza. Una criticità diffusa in molte zone d’Italia, ma che in Campania si sta cronicizzando, anche a fronte delle tante aggressioni subite dai medici negli ultimi due anni da parte di pazienti e familiari. De Luca ne ha parlato stamattina da Palazzo Santa Lucia, a margine della sua partecipazione alla presentazione della nuova App “Campania in Salute” pensata dalla Regione per snellire e semplificare i processi in materia sanitaria.

“Abbiamo fatto decine di concorsi: i medici partecipano, ma quando vedono il tipo di lavoro da fare si tirano indietro, perché stare in pronto soccorso significa proprio andare in campo di battaglia”. Nei mesi scorsi un grido d’allarme era arrivato anche dal 118, che sconta un calo di medici d’urgenza. “Questo problema – ha aggiunto De Luca – lo abbiamo anche per le sedi più disagiate come fascia costiera, isole e zone interne. È un problema che dovremo porre a livello nazionale, facendo dei contratti ad hoc sia per l'area specialistica sia per l'area di emergenza

“Niente precariato, solo contratti stabili”

Non sono solo i pronto soccorso a preoccupare. Al di là della carenza generale sul personale, c'è infatti un problema specifico che riguarda in parte anche gli anestesisti. "Stiamo procedendo con i concorsi – prosegue ancora De Luca – ma dobbiamo inventarci qualcosa, dare qualche incentivo in più, perché davvero è diventato un problema andare a lavorare nei pronto soccorso. Le agenzie interinali? Le escludiamo, noi siamo per dare collocazioni stabili di posti di lavoro, questo procedere in termini di precarietà non va bene”.

“Abbiamo prorogato i contratti a tempo determinato fino alla fine di dicembre per medici, infermieri e personale sanitario – continua il governatore – perché a dicembre scattano i requisiti per essere stabilizzati: vogliamo dare stabilità in modo particolare al personale sanitario perché parliamo del principale servizio di civiltà che dobbiamo dare ai nostri concittadini".